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riuscito ad ottenerli attraverso la tecnologia valvolare con uno sforzo decisamente inferiore. Considerando la cosa sotto un altro punto di vista posso dire che, a parità di impegno, con la tecnologia valvolare riesco ad ottenere risultati superiori (a mio avviso naturalmente). Se aggiungiamo che lo scopo della Kiom non è quello di proporre oggetti che, per un motivo o per l'altro debbano sottostare a dei compromessi, bensì essere dei sistemi che si propongano come "riferimento" in qualunque fascia di prezzo siano collocati, è abbastanza naturale l'impiego della tecnologia che mi consente il massimo risultato in relazione alle mie capacità: non voglio altri vincoli. Se occorre possiamo approfondire meglio in seguito quanto ho appena scritto, per ora restiamo sulle scelte delle elettroniche ed analizziamo più a fondo alcuni aspetti.
Tra le caratteristiche comuni a tutta al produzione:
1) l'impiego esclusivamente di triodi; 2) la totale ed assoluta assenza di retroazione in qualsiasi forma, in qualsiasi punto ed in qualsiasi stadio, quindi anche locale; 3) L'impiego del maggior numero possibile di accoppiamenti a trasformatore ed in qualsiasi punto di trasformatori di mio esclusivo progetto e realizzazione. Sono oggetti che vengono realizzati personalmente a mano da me (ovviamente con l'impiego di opportune macchine avvolgitrici; a mano significa che ogni pezzo viene realizzato singolarmente con una accurata taratura e decine di interazioni "manuali" sul funzionamento delle macchine).
Per quanto riguarda le circuitazioni non ho preconcetti o soluzioni preferite, impiego sia Single Ended sia push-pull a seconda delle circostanze, in funzione del risultato migliore caso per caso. Negli stadi finali di solito uso il single ended.
Ecco una rapida panoramica con alcune caratteristiche salienti. I Phono. Si tratta di unità phono che possono essere accoppiate ad integrati o a pre linea, per la massima flessibilità da una parte e per ottimizzarne le prestazioni dall'altra. Tutte impiegano esclusivamente la RIAA passiva. Parlo al plurale anche se solo la P1 è presente in
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catalogo ed è un classico due stadi con la RIAA in mezzo: da molto tempo sto lavorando anche su una soluzione più complessa che presenterò solo quando ne sarò completamente soddisfatto. I pre linea. La caratteristica fondamentale è l'impiego di trasformatori di uscita, come sui finali, che a mio avviso fanno una notevole differenza (in meglio). Struttura single ended, cablaggio in aria con cavo Audio Tekne, alimentazione a valvole, tutta la mia cura nella realizzazione, ecco quello che c'è, per il resto credo che l'unica cosa sia ascoltarli. Integrati e finali. I più semplici sono basati su valvole doppie come la 6EM7, altri fanno uso della 2A3 come finale. Struttura single ended anche se non ho nulla contro il push-pull. Potenze limitate a pochi watt, tra i 2,5 ed i 4. Ritengo che nell'impiego domestico, specie con diffusori efficienti come i miei, siano del tutto adeguati ed in alcuni casi anche sovrabbondanti.
Per finire sulle elettroniche, ritengo importante un cenno alla multiamplificazione, a mio avviso un passaggio importante che non mi stanco di suggerire quando si vogliano superare i limiti imposti dai sistemi.
HFG Si parla tanto di audio digitale compresso e multicanale. Sono tecniche utilizzabili nel settore dell'hifi di qualità oppure è solo un nuovo modo di fare mercato?
LC Chiaramente si tratta solo di operazioni puramente commerciali, ovvero di tentativi di fare mercato, nulla di più. Tra l'altro il modo non mi pare neppure così nuovo: si spacciano dei peggioramenti (oggettivi) della qualità per l'ultimo ritrovato della scienza moderna. Forse di nuovo, e di brutto aggiungerei, c'è che questi tentativi vengono portati avanti con una forte aggressività ed all'insegna della più selvaggia disinformazione. Analizzerei velocemente i due problemi del digitale compresso e del multicanale ma tenendoli separati.
Digitale compresso. Già il digitale, a parere di chi scrive, è un sistema che ha dei limiti, almeno per gli standard in uso e personalmente resto tuttora un (Continua a pagina 15)
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