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percussione:
- la grancassa orchestrale, - i timpani, - i tam-tam, - il rullante.
Farò l'ascolto in modo tale, da poter fare un ipotetico parallelo con un eventuale impianto audio. Il motore di questo straordinario "sistema" di riferimento è rappresentato dal bravissimo percussionista Filippo Gianfriddo, al quale facciamo i più sinceri ringraziamenti per la sua disponibilità e soprattutto i più vivi complimenti per la sua incredibile competenza tecnica e culturale.
LA GRANCASSA ORCHESTRALE La grancassa orchestrale, è uno strumento musicale a percussione, costruito con due membrane tese e fissate ad una cassa cava di struttura tubolare. Le membrane possono essere percosse direttamente dalle mani o tramite vari tipi di "bacchette". La cassa, oltre a permettere alle membrane di essere ben fissate e rimanere tese, funziona anche come risuonatore. Questa è costruita generalmente in legno o metallo. La membrana, di pelle o di plastica, è fissata alla cassa per mezzo di bottoni, colla, lacci, corde od altri mezzi adatti. Nella grancassa, ogni membrana è fissata a due cerchi, i più esterni dei quali sono collegati con delle allacciature che permettono di aumentarne la tensione. Nelle grancasse di recente fattura, le allacciature sono state sostituite con delle viti atte a regolare la tensione, situate nella parte superiore del cerchio.
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La grancassa, come gli altri strumenti utilizzati per la nostra prova, appartiene alla famiglia dei tamburi; questi strumenti musicali, sono generalmente classificati fra i membranofoni, proprio per l'esistenza di una membrana, che messa in movimento tramite sfregamento o percussione produce un suono. Per la nostra prova, abbiamo utilizzato due tipi di grancassa, che si differenziano soprattutto per le loro dimensioni: una più grande da 440 litri, con cui inizieremo il nostro "test" di ascolto, le cui dimensioni sono di 104 cm di diametro per 52 cm di profondità; l'altra, più piccola, da 300 litri di volume interno.
La grancassa orchestrale viene utilizzata:
- per ottenere un suono singolo o più suoni comunque separati - per creare un suono continuo simile ad un pedale d'organo.
Il primo utilizzo è di gran lunga quello più frequente e si può sentire in un'infinità di composizioni musicali. Per avere una buona base di conoscenza del suono della grancassa, è fondamentale sentire dal vivo almeno "La Sagra della primavera" di Stravinsky e praticamente tutte le Sinfonie di Mahler (il primo "tempo" della "Sinfonia N°3", ad esempio, prevede un frequente utilizzo, "soft" o molto intenso, della grancassa), ma l'ascolto della maggior parte delle sinfonie composte sarà comunque utile per conoscere il suono delle grandi percussioni.
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