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"spiegarmi" che un eventuale sistema domestico, se vuole ambire a riprodurlo in modo anche vagamente realistico, deve avere una larghezza di banda che ricopra l'intero spettro udibile, in unione ad una capacità di emissione davvero notevole.
Un bel banco di prova, per ogni impianto, che ci consente di ascoltare una grande varietà di strumenti a percussione e contemporaneamente di goderci un'esecuzione "senza tempo", è rappresentato dalla "Sinfonia N°5" di Prokofiev, diretta da Herbert von Karajan, con i Berliner Philharmoniker. Si tratta di un'incisione DG, che contiene anche un'imprescindibile esecuzione di "La Sagra della primavera" e che si presta in modo particolare a far capire quanto la resa di certe registrazioni, migliorerà con l'evolversi del sistema di riproduzione, nonostante allo stesso tempo se ne percepiranno meglio anche i limiti. Una prova molto utile, per chi si rende conto di avere ancora diffusori inadatti (a parte ovviamente il poter assistere alla rappresentazione dal vivo), è rappresentata dall'ascolto di questa sinfonia di Prokofiev, in un impianto terminato con diffusori dall'ottima larghezza di banda e successivamente, entro brevissimo tempo intendo, nel proprio impianto; è un metodo un po' traumatico, ma aiuta a concentrare i propri sforzi economici iniziali sui diffusori, senza, ad esempio, investire migliaia di euro in cavi o sorgenti, per poi disporre comunque, di una potenza acustica risibile già dai 100-150 Hz in giù, che impedisce di fatto un ascolto decente di qualsiasi brano di musica sinfonica e non solo….
IL RULLANTE In questa "prova", ho voluto inserire anche questo strumento (solo in riferimento alla musica classica), nonostante sia veramente piccolo e di facile riproduzione rispetto agli altri 3, perché è particolarmente adatto a fungere da metro di paragone: mentre in pochissimi hanno ascoltato accuratamente le grandi percussioni in ambienti variegati, sono molti di più gli audiofili che hanno potuto sentire dal vivo un rullante, in varie situazioni ambientali. Questi ultimi staranno, giustamente, pensando che il rullante non sia affatto facile da riprodurre, ma posso assicurare che se viene sentito subito dopo la grancassa da 41 pollici od il tam-tam da 43, il suo suono è veramente "piccolo" ed appare
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immediatamente alla portata di un certo numero (comunque ristretto) di sistemi ben dimensionati. Il rullante sarà, appena possibile, oggetto di una prova ad altissimo grado di oggettività: lo collocherò nella mia sala d'ascolto e lo confronterò con la sua riproduzione tramite il mio impianto. Chi si rende conto che il proprio sistema non riesce a riprodurre accettabilmente nemmeno il rullante, deve essere consapevole del fatto che gli altri 3 strumenti già citati, saranno a malapena miniaturizzati e sfumatamente "accennati" durante la riproduzione.
La tipica sonorità che caratterizza il rullante è data dalla presenza della cordiera metallica, posta a contatto con la pelle risonante, che con le sue vibrazioni ci fa sentire l'inconfondibile "marchio" timbrico di questo strumento. Le caratteristiche richieste ad un sistema di riproduzione, per una resa credibile del rullante, hanno a che vedere soprattutto con la sua capacità di emissione e con la possibilità di gestire i transienti con la velocità e lo smorzamento necessari.
Se volessimo riprodurre gli strumenti a percussione, ma in realtà anche tutti gli altri strumenti musicali, suonati con la massima energia, ci accorgeremmo che servono principalmente i 2 parametri propedeutici rispetto a tutti gli altri: la larghezza di banda e la capacità di raggiungere adeguati livelli di pressione sonora indistorta (dinamica in senso "generico"). Negli ambienti domestici sarà, per ovvie ragioni difficile, quando non impossibile, ascoltare la musica a livelli live (ovviamente tutto dovrà essere rapportato alla riproduzione domestica, "determinando" il livello live a seconda del locale di ascolto). Pertanto un timpano od una grancassa, saranno assolutamente realistici, anche con una pressione acustica inferiore a quella live, a patto che la risposta in frequenza sia estesa verso il basso, in modo tale da fare restituire i "veri" armonici, il timbro e la possanza di questi strumenti. Quando, ad esempio, ascoltiamo una grancassa, mentre viene percossa delicatamente, anche con i polpastrelli delle dita, suonerà piano, ma la sua estensione in basso sarà comunque la medesima. Allo stesso modo, un sistema dotato di un'ampia larghezza di banda, riprodurrà correttamente la timbrica di qualsiasi (Continua a pagina 12)
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