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Italo Adami  1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14   

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alla categoria B può essere possibile ed utile l'impiego di un sistema di controllo attivo unitamente a giocoforza moderati interventi di tipo passivo.
Dipende dalle situazioni, dalle possibilità, dai risultati sonori a cui si mira.
Anche se in modo significativamente inferiore rispetto alle situazioni A, anche l'audiofilo in situazione B ha da fare i conti con alcuni compromessi ambientali, adattare il proprio sistema audio alle caratteristiche della stanza, oltre che ai suoi gusti personali. Tenendo conto di ciò potrà  investire meglio le proprie risorse.

C) L'audiofilo scarcerato
Totalmente differente è invece la situazione di chi ha una stanza completamente dedicata all'ascolto musicale. Si tratta di una minoranza di persone, le più fortunate.
Ovviamente forma e dimensioni della stanza sono anche qui importanti per scegliere il sistema audio. Però questo è un ragionamento che viene dopo.
Chi ha una stanza dedicata, se vuole ambire, come può, ai massimi risultati oggi possibili,  non deve partire dalla scelta dei diffusori, ma dal trattamento acustico ambientale.  Ora è la stanza che si dovrà adattare per diventare un luogo dove riprodurre la musica. E'  ciò in cui fare il primo investimento.
Se si ha disponibile una cifra pari a 100 ed una stanza dedicata, è preferibile impiegarne 50 per il trattamento acustico e 50 per il sistema di riproduzione audio piuttosto che l'intera somma per il sistema di riproduzione. Si otterranno comunque risultati notevolmente  migliori sin da subito, si  ridurrà il margine di errore per i successivi upgrading, si seguirà un percorso più virtuoso, di maggior soddisfazione e fonte di apprendimento.
Ci si metterà nella condizione di sfruttare le massime potenzialità del sistema di riproduzione, assecondandolo, non contrastandone le caratteristiche per correggere problemi che, essendo l'effetto dell'acustica dell'ambiente d'ascolto, sono fuori di esso. Ecco perché un sistema audio meno costoso fatto suonare in un ambiente con una buona acustica suona molto meglio di un sistema costoso  impiegato in un ambiente acusticamente insufficiente.
Poiché in una stanza ben trattata acusticamente vi può essere installato  qualsiasi (quasi …. senza esagerare) sistema di riproduzione e poiché ogni  diffusore  è diverso dagli altri, è necessario che il

trattamento acustico ambientale  sia flessibile, manipolabile in modo da poter essere in grado di modificare la diffusione dell'energia sonora nella stanza in rapporto alle caratteristiche di emissione degli speakers.
Questo è ciò che fa la differenza fra il trattamento acustico per una sala da concerto e una stanza dove si deve riprodurre musica.
La sala da concerto ha necessità di tempi di decadimento adeguati alla musica che vi si suona. Non ha il problema della……stereofonia.
L'acustica della stanza dove si riproduce la musica deve essere adatta alla riproduzione stereofonica e deve essere plasmabile perché ogni sistema di riproduzione ha sue caratteristiche.
In una stanza da concerto si fa la musica. Le caratteristiche dell'acustica della sala da concerto sono comprese in quell'"assoluto" che è il momento dell'esecuzione. La riproduzione sonora invece non è "assoluta": deve mirare a riprodurre più fedelmente possibile ciò che è registrato. Ciò lascia spazio all'interpretazione, alla "messa in scena". Se l'acustica di una sala d'ascolto è così influente sul risultato finale,  se i sistemi di riproduzione non sono "assoluti", se le registrazioni  non sono la realtà, ma la "fotografia" della realtà fatta dal tecnico del suono e quindi non sono che un punto di vista, così l'acustica della stanza di riproduzione non può essere "assoluta", ma …"relativamente relativa": c'è una parte del suo comportamento che è costante ed è data dalle dimensioni, dalla forma della stanza e dai materiali presenti in essa; c'è un'altra parte del suo comportamento che dipende  dal tipo e dal posizionamento del sistema di riproduzione che può essere cambiato, sostituito ed ogni volta …accordato con la stanza attraverso il ri-posizionamento dei diffusori e del punto d'ascolto e del set-up del sistema di trattamento acustico.
Avendo una stanza dedicata, sostituendo dei diffusori che prima erano posti, ad esempio,  a un metro dalla parete a loro retrostante, avendo trovato che i nuovi diffusori hanno necessità di essere posti a un metro e mezzo dalla parete retrostante, è necessario poter ricollocare il trattamento, ad es., dei punti di riflessione primaria laterale e, probabilmente ci sarà necessità di una diversa modalità di diffusione complessiva del suono nella stanza. Questo banale esempio spiega da solo la necessità di poter disporre di un trattamento acustico variabile in stanze d'ascolto dedicate.


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