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(Continua da pagina 10)
quando la maggior parte del suono che arriva all'ascoltatore dalla stanza è fuori fase rispetto al suono diretto, cioè quando la stanza "rema contro".
A mio parere è facile distinguere la risonanza degli strumenti da quella dell'ambiente: quest'ultima, quando abnorme, rende il suono fiacco e moscio, carente di micro e macro dinamica. Alcune note si "allungano", si gonfiano, permanendo oltre il logico tempo musicale del brano riprodotto e sottraendo intelligibilità, quantità d'informazione. Il suono non "pulsa" ed è omogeneizzato. L'immagine sonora è piatta, "spalmata", indefinita, soprattutto con gli strumenti del registro basso.
L'immagine sonora di uno strumento non è uguale all'immagine visiva dello stesso strumento. L'immagine sonora di una chitarra acustica non coincide con l'immagine visiva di una chitarra acustica. Dipende da chi la suona e da come lo strumento proietta il suo suono all'esterno, ma ogni chitarra sentita con gli occhi chiusi offre un'immagine sonora di sé più ampia di quella che si ha guardandola. Ciò dopo l'attacco iniziale, dopo che la corda è stata pizzicata: se considero il transiente iniziale, il suo suono parte piccolo (pizzicamento della corda) per divenire sempre più grande (l'azione di amplificazione acustica del corpo dello strumento) espandendosi nello spazio e scemando gradualmente di intensità. Questo suono che parte piccolo ed intenso per divenire grande e via via sempre più debole, occupa per tutto questo tempo una certa zona dell'immagine sonora. Quando l'acustica di una sala non è buona, il piccolo è già grande, il grande è vago, l'intensità dell'energia dell'attacco iniziale è annacquata, il successivo sviluppo armonico e decadimento sono confusi ed impoveriti in un amalgama indistinto, scarsamente "leggibile". L'immagine sonora di un suono così sarà indefinita, inconsistente, larga quanto si vuole, ma parca di informazioni spaziali. Questo, per sommi capi, è ciò che avviene quando siamo in presenza di quel tipo di acustica che fa "muggire" il suono di un sistema di riproduzione (la stanza troppo ed incoerentemente additiva).
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C'è poi, procedendo in modo spartano, un altro tipo di cattiva acustica che è quella che "scarnifica" il suono (la stanza troppo ed incoerentemente sottrattiva). Qui c'è una specie di immagine sonora che è figlia solo delle alte frequenze. C'è localizzazione, ma non focalizzazione. Gli strumenti suonano "piccoli" e vuoti di energia. Tutti: dal contrabbasso al violino! Il suono del corpo dello strumento è sottile, affilato. Troppe alte frequenze, direbbe qualcuno! Peccato che sottraendo alte frequenze dal riverbero di una stanza che scarnifica il suono, le cose non migliorano affatto.
Per me, la qualità del suono in una stanza dipende da come tutto quel suono "galleggia" sui bassi. Quando c'è una restituzione delle basse frequenze accordata con la stanza, quando l'acustica della stanza, con le sue cancellazioni, non rema "contro", il suono è pronto, pulsa, è vivido! A quel punto sembrerà che un amplificatore da 50 W sia un 500 W ed un diffusore con 90 dB di efficienza ne abbia 100. Una buona acustica permette l'articolazione delle basse frequenze, consente di comprenderne l'intima energia, permette alle basse di divenire trasparenti senza essere rachitiche, e fa capire cos'è il punch. E con questo migliorano le medie e le alte, se, infine, desideriamo parlare in modo "mediterraneo" (non solo italiano), cioè con quel tipo di valutazione del suono che tiene sommamente presente quasi esclusivamente il bilanciamento tonale, mettendo in sottordine la questione fondamentale: la coerenza temporale del suono riprodotto. Che per me, rispondendole, è l'aspetto su cui fare attenzione per distinguere la "risonanza" dello strumento da quella della stanza.
HFG Bellissima argomentazione! Ha reso chiaramente l'idea del problema ed ha centrato la risposta, segno che siamo "sintonizzati in fase"…. Quali sarebbero, allora, i trattamenti acustici "attivi" e "passivi" di base, che Lei consiglia abitualmente, prima di procedere a più drastici trattamenti in presenza, di problemi di acustica piuttosto gravi? Cosa sono i DAAD?
I. A. Può, in parte, trovare risposta a questa sua (Continua a pagina 12)
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