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COLLOQUI

Italo Adami  1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14   

(Continua da pagina 3)

a coprire", dimostrando così  che nessuna di esse ha una coperta talmente lunga da poter coprire tutto), se il livello di risoluzione totale di un sistema si colloca, per molte ragioni, sotto la massima risoluzione di questa macchina, è del tutto inutile impiegare maggiori risorse per inserirla in una catena audio a più bassa risoluzione. In quel caso la nostra fonte ideale offrirà i risultati di una meno performante e costosa  perché alle nostre orecchie di ascoltatori giunge un risultato finale che non è frutto della somma della capacità di risoluzione di ogni singolo componente, ma delle possibilità di risoluzione dell'anello più debole. Novantanove volte su cento l'anello a più bassa risoluzione ed a più alta distorsione di un sistema audio è l'insieme diffusori-ambiente.
Ed è per ciò che è quello su cui  è necessario dover far ruotare tutto il ragionamento.
Allestendo un sistema audio, per ottenere i migliori risultati possibili  cercando di incorrere nel minor numero di errori,  bisogna avere idee più chiare sulle "possibilità logistiche" e su quelle  fisiche  offerte dall'ambiente dove andrà collocato il sistema audio.

HFG
Benissimo, concordo con lei su molti punti; mi piace anche come ha espresso l'argomento, ponendo una utile sequenza per i nostri lettori che devono comporre un impianto audio. Invece, noi di HFG riteniamo che vi siano prodotti progettati bene e prodotti progettati male o mal fatti. Se nella prima ipotesi difficilmente può capitare che un prodotto ben fatto suoni male in molti contesti di "interfacciamento", non altrettanto può dirsi per quei prodotti che di qualità audio non hanno nulla e che, dal nostro punto di vista, è perfettamente inutile cercare di scovare la giusta interfaccia.
Ha parlato del sistema diffusore-ambiente. Ci può dire qualcosa sul suo pensiero sull'acustica ambientale?

I. A.
Le rispondo utilizzando parte di un  mio articolo  recentemente pubblicato su "I quaderni di Costruire Hi-Fi" n. 06 dell'editore Blu Press.

"A mio parere gli ambienti d'ascolto non si dividono, in prima istanza, in grandi, piccoli, larghi, stretti, irregolari, quadrati, ecc.  Certo che la forma e le dimensioni di un ambiente sono importanti e non poco! Ma non è questa la prima

riflessione su cui muoversi. Il primo interrogativo  da porsi circa il proprio ambiente non è sulla sua "statica", ma sulla "dinamica" che in esso è permessa:  "ho la possibilità di muovere i diffusori ed il punto d'ascolto dentro la mia stanza?".
La seconda domanda è: " sono nella situazione di poter intervenire nella stanza con il trattamento acustico?"
Rispondendo ad entrambe le domande si determinano tre situazioni più o meno standard:

A) quella di coloro che non possono né spostare i diffusori né il punto d'ascolto, né fare il trattamento acustico. Sono quelli che non potranno intervenire né sul bilanciamento tonale, né sull'articolazione.
B) quella di chi può agire su diffusori e punto d'ascolto, ma non sul campo riverberato, ovvero non può mettere in atto un trattamento acustico passivo adeguato alle necessità.
C) quella in cui si  possono fare entrambe le cose.

Sono tre categorie generiche, dentro le quali stanno infinite situazioni di variabilità e compromesso.
Sempre mirando al miglior risultato sonoro possibile,  cercando di evitare pericolose  illusioni e voli pindarici,  ogni audiofilo dovrebbe concretamente potersi collocare in una di queste tre  situazioni iniziali.

A) L'audiofilo prigioniero
Partiamo da coloro che si sono riconosciuti nella categoria A.
Cosa possono fare? Cosa debbono non fare?
Considerando la "centralità" dei diffusori, queste persone hanno la necessità di adattare il sistema alla stanza. Non possono agire al contrario: hanno un solo posto  dove poter mettere i diffusori e un punto obbligato dove poter ascoltare.

Una  stanza di abitazione domestica è un ambiente ostile per un sistema hi-fi. E' fatta per mangiare, per dormire, per ripararsi dalle intemperie, per essere vissuta a prescindere dalla musica.  Se non la si può modificare, deve essere il sistema audio a dover essere plasmato in funzione  di essa.
Avendo una postazione fissa, invariabile, per i diffusori, è necessario provare e riprovare qual è


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