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Italo Adami  1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14   

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il filtraggio digitale è contraddistinto da una inversa proporzionalità tra risoluzione in frequenza e nel tempo. Se , ad esempio, si dovesse intervenire massicciamente, ma anche con precisione nel range delle frequenze comprese fra  20 e 300 Hz occorrerebbe elaborare "impastando" blocchi di campioni piuttosto lunghi. Il relativo filtro inverso calcolato per convoluzione sarà altrettanto lungo e, dal punto d'ascolto, la possibilità di avvertire fenomeni sonori indesiderati sarà alta.
Perciò il loro utilizzo in una situazione tipo A non esclude a priori una scelta  ponderata e provata del sotto-sistema diffusori-cavi-amplificazione finale.

Tuttavia, trovandosi in uno di questi contesti, è a parer mio preferibile risparmiare qualcosa sull'acquisto dei componenti classici per dotarsi di un apparecchio di correzione ambientale attiva.
Poiché questa tecnologia, se  utilizzata con competenza ed oculatezza, può elevare la risoluzione generale del sistema nei casi in cui essa è carente a causa di gravi boom risonanti o per marcate asimmetrie fra i canali, apre la strada per l'evoluzione del sistema stesso mediante un mirato upgrading di altri componenti.

B) L'audiofilo in libertà controllata
Un audiofilo  in situazione B è molto più fortunato.
Può disporre i diffusori ed il punto d'ascolto avendo nella stanza un'area dedicata.
Può, in qualche misura, dipende dalla libertà di "movimento", agire efficacemente sul bilanciamento tonale.
Ha, quindi, maggiori possibilità di scelta rispetto ai diffusori e può mirare a risultati sonori più elevati,  completi.
Rispetto all'audiofilo  che  non ha la possibilità di scegliere la posizione dei diffusori e del punto d'ascolto, ha le potenzialità per ottenere di più in termini di  equilibrio fra i canali, soundstage, volume sonoro, versatilità d'ascolto fra i generi musicali.
Anche lui, però, difficilmente potrà ottenere un ottimo risultato in termini di punch, di dinamica, di microcontrasto, di intelligibilità a gamma intera.
Pur potendo permettersi dei diffusori più performanti in gamma bassa, anche l'audiofilo B dovrà porre una certa attenzione nella loro

scelta, tenendo in considerazione la forma e il volume dell'ambiente che li ospiterà. A mio, parere quando non si può fare il trattamento acustico, è consigliabile l'acquisto di diffusori leggermente sottodimensionati rispetto alle possibilità apparenti offerte dalla sala d'ascolto. E' necessario provarli. Omnidirezionali, isodinamici, dinamici a due, tre, quattro vie; a sospensione pneumatica; bass reflex; ad alta o a bassa efficienza, da pavimento o da stand, ecc. Esiste un'infinita scelta fra i diffusori. Non solo parlando per macrocategorie! Anche all'interno, ad es., della categoria "diffusori dinamici da pavimento a due vie" esistono possibilità sterminate. Ed ogni modello di diffusore suona in modo differente da un altro !
Ogni modello di diffusore, avendo un suo cabinet, un suo crossover, i suoi altoparlanti, interagisce con l'ambiente a modo suo.
E' dunque necessario sentirlo nel proprio ambiente.
Trovato il diffusore, anche nel caso B,  dopo, non prima, dovrebbero essere scelti  amplificazione e cavi.
L' audiofilo in situazione B,  come di quello in A,  facendo di necessità virtù, dovrebbe orientarsi ad utilizzare cavi ed amplificazione più per correggere che per spremere le massime potenzialità del sistema.  Inseguirà i propri gusti d'ascolto bilanciando i vantaggi e gli svantaggi  conseguenti.
La casistica delle situazioni B è molto articolata. Ci sono casi  vicini a quella degli A.
Anche per queste è indicato l'impiego di un sistema di controllo ambientale attivo soprattutto quando sono udibilmente presenti gravi problemi alla basse frequenze.
Con altre più favorevoli situazioni, è possibile godere di una buona libertà d'agire all'interno della stanza sia per  spostare diffusori che per mettere in pratica un minimo di trattamento acustico passivo. Particolarmente fortunate sono quelle che possono inserire dispositivi acustici passivi per il trattamento a larga banda del campo riverberato negli angoli e alla parete dietro i diffusori pur non potendo intervenire in modo massiccio sull'acustica della stanza. Questi ultimi, se la stanza ha forma e dimensioni adeguate, se la scelta dei diffusori-amplificazione-cavi è stata oculata,  possono ambire a risultati sonori di alto livello anche dal punto di vista dell'articolazione temporale del suono.
In alcune circostanze ambientali appartenenti


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