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Italo Adami  1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14   

(Continua da pagina 1)


La necessità di ascoltare meglio si affacciò dentro di me nel 1976, dopo aver per caso assistito alle riprese di suono di un Messiah di Haendel nel Duomo di Pisa. Era sera e per tornare dal luogo di studio al mio piccolo alloggio, dovevo passare per Piazza dei Miracoli. Quella sera il Duomo non era silenzioso come al solito. Là stava succedendo qualcosa che mi attrasse e costrinse a cambiar strada. Entrai, sedetti e non mi mossi più finché tutto non ebbe una fine: un suono meraviglioso, il coro, l'orchestra, i registratori a bobine.
Fu il mio primo incontro ravvicinato con quella  musica. Quell'emozione illuminante fu direttamente proporzionale alla delusione che provai tentando di riascoltare Haendel  dal magnetofono Castelli.
E lì decisi di vedere se c'era modo di ascoltar meglio.

Un po' di tempo, di informazioni raccolte e di soldi risparmiati dopo, riuscii ad acquistare  un piatto Pioneer, un amplificatore Yamaha e due diffusori AR.
Tutto contento li portai a casa. Quando ebbi finito di metterli assieme, misi il primo disco sul piatto, un Messiah della CBS che ho ancora, e soddisfatto mi apprestai ad ascoltare. Orrore! Rimbombava tutto! Ed era un rimbombo che aumentava in modo esponenziale, tanto da costringermi ad abbassare il volume a "livello radiolina". Dopo tanti sacrifici ed aspettative mi trovavo al punto di partenza. Che ci fosse stato qualcosa di guasto? Con questo tarlo tornai dal negoziante e gli raccontai il fatto. Egli non si pronunciò, ma assunse aria meditabonda. Dopo alcuni giorni, su mia richiesta, mi face visita e, dopo aver gironzolato un po', sentenziò tombale: "è l'acustica della stanza ". Usc . Non l'ho più visto.

Qualche tempo dopo, leggendo sulle riviste audio di allora, scoprii che probabilmente  il terribile difetto che sentivo era causato dal feedback acustico che si innescava col giradischi. Infatti, sostituito il rigido Pioneer con un molleggiato Thorens, potei  iniziare ad ascoltare ad un volume finalmente  più logico.
La cosa buffa è che la parola "acustica" così solennemente pronunciata dal negoziante, aprì una porta, fece breccia,  mi fece incuriosire e, anche se in quel caso l'acustica ambientale era del tutto innocente ed il negoziante aveva preso

un bel granchio, mi venne da informarmi, da cercare di capire, da studiare. Anche perché, benché finalmente privato del fastidioso ritorno di suono dal giradischi, quello che sentivo era tutt'altro che soddisfacente.HEd i denari per lo stereo erano già finiti.FG
Interessante la sua "nascita" come audiofilo, in particolare suggestiva la sua vicenda relativa all'ascolto del Messiah nel corso di una ripresa. Non mi sono stupito quando il negoziante le ha risposto che la colpa del cattivo suono era dovuto all'acustica della sala. Risposte simili ci sono anche oggi. Direi però che quel negoziante, dato i tempi (anni Settanta), abbia precorso un po' tutti, con la menzione dell'acustica dell'ambiente. Rimane da scoprire se la sua era una convinzione o semplicemente un modo per "togliersi dalle scatole" un ragazzo che pretendeva troppo… Oggi la situazione è diversa e ritengo che Lei abbia contribuito non poco a mettere in evidenza la questione ambientale. Prima di trattare l'argomento, vorrei che ci parlasse della sua idea di impianto, come deve essere composto ed, eventualmente, quale gerarchia esiste tra i diversi componenti.

HFG
Interessante la sua "nascita" come audiofilo, in particolare suggestiva la sua vicenda relativa all'ascolto del Messiah nel corso di una ripresa. Non mi sono stupito quando il negoziante le ha risposto che la colpa del cattivo suono era dovuto all'acustica della sala. Risposte simili ci sono anche oggi. Direi però che quel negoziante, dato i tempi (anni Settanta), abbia precorso un po' tutti, con la menzione dell'acustica dell'ambiente. Rimane da scoprire se la sua era una convinzione o semplicemente un modo per "togliersi dalle scatole" un ragazzo che pretendeva troppo… Oggi la situazione è diversa e ritengo che Lei abbia contribuito non poco a mettere in evidenza la questione ambientale. Prima di trattare l'argomento, vorrei che ci parlasse della sua idea di impianto, come deve essere composto ed, eventualmente, quale gerarchia esiste tra i diversi componenti.

I. A.
Quel negoziante semplicemente non conosceva il  feedback acustico, fatto piuttosto singolare in un epoca dove il giradischi era senza dubbio l'incontrastata fonte di ogni sistema di riproduzione. E  fatto piuttosto singolare in un  epoca in cui è noto che alcuni fra i più grandi


(Continua a pagina 3)

 

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