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lasciato al caso dal sistema disaccoppiante alle sezionature e qualità dei legni dei supporti,dalla interazione dei disturbi elettromagnetici alla accurata selezione delle valvole.
HFG …. ehilà che sorpresa! Chi se l'aspettava uno sfoggio di tanti prodotti particolari. Ammetto candidamente, contrariamente a tanti ciarlatani, di non avere mai ascoltati i suoi diffusori, come si chiamano… Rehdeko, ma solo di averli sentiti nominare. Storicamente, non mi trovo d'accordo con la "cassa riverberante", per me adatta solo per gli strumenti musicali e non per la riproduzione, ma ricordo che era una teoria tanto cara al compianto Franco Adorno. Per cui sarei curioso di ascoltare questi diffusori. Su tanti punti le nostre idee convergono e su pochi altri, no. Indubbiamente dimostra di essere prima che appassionato anche uno studioso. Tornando ai suoi prodotti, potrebbe indicare ai nostri lettori nelle linee generali la sua filosofia costruttiva dei cavi Yashoda?
A. C. Rehdeko è un marchio poco conosciuto in Italia (anche se dobbiamo ringraziare un valoroso e intrepido negoziante di Monopoli per averle importate in Italia negli anni '90), ma produceva dal 1968. Ha cessato la produzione nel 2001 nonostante le grandi richieste. Purtroppo, il particolare faggio di franche comté e il multistrato di Bavans con cui erano costruite, non era più disponibile e quel gran Gentiluomo del Maestro Rehde ha preferito chiudere l'azienda per non dare al pubblico un prodotto di qualità inferiore. Pochi mesi dopo mori. Sono stati per 30 anni il riferimento mondiale del realismo musicale, in Francia, Germania, Svizzera, Inghilterra. Molti studi usavano e usano le Rehdeko, poiché inizialmente la produzione era ad uso esclusivo di musicisti e studi di registrazione. Nel 1992 crearono una linea anche per il pubblico audiofilo. Rehdeko in collaborazione con Matra e Air France hanno progettato l'altoparlante che è andato nello spazio.
Le Rehdeko non sono delle vere e proprie "casse riverberanti" come possono essere le Legnophonic, Opere Sonore o altri diffusori risonanti, perché il cabinet ha una particolare durezza. Il "trucco" sta nella fibra del particolare faggio multistrato che permette una densità di
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oltre 800 con la particolarità di vibrare, ma non in maniera eccessiva. Queste quantità di vibrazioni si possono controllare nell'accoppiamento del diffusori con lo stand e con il pavimento, oppure annullarle e farlo funzionare come un diffusore convenzionale o con un particolare tipo di accoppiamento. Queste cose non le troverete in nessun manuale, le ho scoperte io dopo anni e anni di test e di prove timbriche.
Ma parliamo della serie Yasoda o Yashoda come correttamente ha scritto (Yashoda è il nome originario in sanscrito , ma si dice e scrive anche Yasoda senza h). In questa serie di cavi e soprattutto nella serie 4 (e seguito) ho implementato tutte le mie idee e studi sui conduttori, le racchiudo in una piccola lista
1) Materiale ad alta conducibilità e bassa sezione; 2) Dielettrici che si lasciano attraversare con difficoltà dai raggi ultravioletti e di piccola sezione; 3) Massima cura nella saldatura, la parte più delicata del cavo, dove l'elettrone cambia più materiali, nel suo percorso e dove è probabile a certe temperature la creazione di piccolissime correnti molto deleterie; 4) Preparazione dei conduttori prima della saldatura con bagno chimico a ultrasuoni, idem per i connettori; 5) Schermature a più livelli a fibra per i dielettrici a schermo conduttore per i conduttori; 6) Pre-rodaggio del cavo a campo magnetico; 7) Saldatura ad aria calda ionizzata e tamponata con azoto liquido; 8) Creazione di un interazione tra campo magnetico e dielettrico tramite l'inserimento della lacca Jiva tra conduttori e isolanti. Attenzione "interazione" e non "eliminazione" del campo magnetico.
Interagire, nell'etimologia del termine vuol dire una situazione in cui due o più elementi agiscono uno sull'altro. Il concetto è azione bidirezionale. Soppressione significa totale eliminazione. Questa differenza è molto importante, perché nell'interazione il "disturbo" viene limitato senza avvertire i danni di una soppressione del disturbo, vedi magneti etc… risolvendo un problema e ne creano un altro più grosso. Immaginiamo che io e Lei siamo Dirigenti di pari grado di una stessa azienda. E' ovvio che non (Continua a pagina 7)
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