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Mario Marcello Murace & Carlo Vicenzetto - CHARIO  1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 

(Continua da pagina 8)

esso una struttura evocativa ordinata (potenziali evocati) frutto di un processo di apprendimento SOCIALE prima e PERSONALE dopo, in cui far convergere il nostro mondo interiore?
A questo ulteriore stadio di presentazione non dovrebbe essere difficile per il lettore attento comprendere il fatto auto-evidente che
non possono esistere due esseri umani che condividano la STESSA struttura psico-fisica, quindi i rispettivi GENERATORI MENTALI DI SUONO non possono coincidere, ergo dobbiamo chiederci come sia possibile che più persone abbiano gli stessi gusti nel giudicare un sistema di riproduzione...

La conclusione sconcertante è che
prendere a paradigma per la valutazione di un sistema di riproduzione "I SUONI REGISTRATI" è un non senso, poiché essi fin tanto che esistono sul supporto fisico come segnali elettrici, NON sono suoni, lo diventano nell'istante che in ciascuno di noi elicitano una risposta psico-fisica. Quindi ciò che esiste su supporto audio, qualunque cosa essa sia, NON è una variabile indipendente, da cui resta impossibile definire una funzione di trasferimento UNIVOCA verso il sistema percettivo. Segue banalmente che benché io possa definire degli standard qualitativi elettrici su tipo di informazione contenuta su LP/CD/DVD-A/SACD/Blu Ray, non possiedo uno strumento certo, ovvero matematico, che mi indichi la risposta di un audiofilo. Che poi la pratica quotidiana ci costringa a prendere posizione per questo o per quello perchè è NECESSARIO stilare una graduatoria di qualità per conferire ordine nell'insieme delle scelte di soggetti costituenti un "mercato di consumo", è un fatto che attiene alle scienze sociali non fisiche...

Permangono in me moltissimi dubbi sul mio operato di ricercatore, e l'unica cosa CERTA è che non posso fare valutazioni CERTE senza cadere in contraddizione...
A voi l'ardua sentenza, e l'onore della soluzione.
Per quanto riguarda
l'MP3, una volta chiarita e verificata la scadente qualità, è compito della sociologia spiegare perchè un essere umano (per il quale TUTTO quello che è stato detto risulta vitale) scelga CONSAPEVOLMENTE di abbassare il livello qualitativo del proprio stato psicofisico...
Avrei una risposta, ma non è questo il luogo.   

HFG

Complimenti per la Sua dissertazione ingegnere Murace. La ringrazio per averci permesso in queste pagine di pubblicare un estratto di un testo pubblicato sull'AES, prestigiosa associazione nata per lo sviluppo audio.
Personalmente, quando ho scritto la serie dedicata alla "Qualità delle registrazioni",
l'ho impostata in termini puramente tecnici o di "segnali elettrici", confrontando i diversi formati dal punto di vista tecnico; da ciò ho effettuato una proiezione delle mere prestazioni tecniche verso una migliore qualità sonora, con esperimenti di ascolto, soggettivo e di gruppo. In altre parole, ritengo oggettivamente possibile stilare una classifica qualitativa dei diversi formati, sulla base della capacità di immagazzinare i segnali elettrici. Se un supporto tecnicamente riesce a recepire la maggiore quantità di informazione, ammettendo che in fase di ripresa, editing, ecc. tutto sia stato attuato correttamente, allora l'individuo sarà in grado di percepire un suono qualitativamente migliore, appunto per la sua innata capacità e bisogno naturale di percezione sonora. E' la soggettività di ciascuno (gusti, esperienze personali, stato sociale, ecc.) che porta a giudizi contrastanti, ma oggettivamente è la capacità di immagazzinamento del segnale, tralasciando altre variabili, che determina una migliore o peggiore qualità sonora.

Bene, veniamo all'ultima domanda.
HFG per quanto riguarda
l'amplificazione, sostiene la superiorità della Classe A ed in subordine della Classe AB. Si parla tanto della Classe D e della sua qualità sonora, per noi di HFG paragonabile a quella dell'MP3; eppure qualcuno la sostiene. Negli anni '80 l'audio di qualità ha subito un danno enorme a causa del sostegno da parte di certi "giornalisti audio" a favore del minidiffusore, che per incoscienza o per tornaconto personale, consideravano qualitativamente migliore rispetto ad un sistema di maggiori dimensioni. Ancora oggi l'audio ne paga le conseguenze… Non vorrei che dal 2000 l'audio di qualità debba subire il colpo letale, grazie all'appoggio della Classe D!
Qual è la vostra opinione in merito?

M. M.
Sottoscrivo senza riserva alcuna la Sua premessa, e se non fossimo impelagati nel pantano dell'ultimo miglio, quello per intenderci che "porta" l'informazione al sistema percettivo,


(Continua a pagina 10)

 

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