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Mario Marcello Murace & Carlo Vicenzetto - CHARIO  1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 

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valutare e giudicare il suono di una catena audio, né tanto meno dei singoli componenti. Qual è il vostro pensiero sui sistemi di registrazione, in particolare sull'LP, il CD, il digitale ad alta risoluzione come il SACD ed il DVD-A, e sul nuovo formato Blu-Ray Disc?

M. M.
Bene, siamo arrivati finalmente al nocciolo della vexata quaestio.
L'argomento riempie i media, con un valore di frequenza di evento in continua crescita. Ciò implica necessariamente che la probabilità di enucleare l'essenza del tema sia essa pure elevata. In tal caso,
cui prodest un'ulteriore replica alla già consistente offerta di risposte? Quindi, sono costretto mio malgrado ed in tutta onestà, a peccare di presunzione sostenendo che forse (ed è a questo beneficio del dubbio che mi appello per essere perdonato) esiste un'altra spiegazione, o più modestamente un punto di vista non ricorrente... I miei studi ormai trentennali in materia di percezione audio, mi hanno definitivamente convinto dell'esistenza di due verità primitive non dimostrabili, quindi in quanto tali, postulati:

1. l'essere Umano non ascolta musica per diletto, ma per imprescindibile necessità psico-fisica di percepire suoni;
2. Il suono non esiste in Natura, quindi dal punto di vista matematico NON E' una variabile indipendente.

Sì, sono consapevole che esordire con due proposizioni di tale portata non sia la strategia migliore per catturare l'attenzione del lettore... Conosco il Marketing, conosco la Retorica e conosco raffinati sofismi per Riempire di Vuoto il Nulla, ma nulla ho da vendere, dal momento che i nostri prodotti si vendono da soli, quindi suggerirei al lettore BEN DISPOSTO D'ANIMO di superare questo scoglio apparente e proseguire fiducioso nella lettura.
L'originalità della mia tesi consiste nel fatto che la genesi del fenomeno MP3 non affonda le radici nel sociale, bensì nel personale, secondo schemi psicofisici ben sperimentati. Tutti siamo a conoscenza del "suono OM", almeno per sentito dire. Chi non pratica tale esercizio (in realtà disciplina mentale) non percepisce il significato di un suono così semplice... e così corto. Vale quindi la pena spendere due parole per chiarire il concetto.

Estratto da Audio Engineering Society-IS Convention / Marzo 24-26, 2002 / Rimini - Italy.
"Il fonema OM è prodotto chiudendo la bocca, e consentendo al flusso d'aria modulato dalle corde vocali di espandersi all'esterno attraverso la sola apertura nasale. La lingua è inattiva e tutte le cavità aeree sono attive nell'emissione. Partendo dal basso si comportano come risuonatori serie-parallelo, ciascuno con la propria risonanza che modifica lo spettro originale determinato dalla vibrazione complessa delle corde vocali. Un risuonatore è un dispositivo particolarmente efficiente nel trattare energia, e lo stato d'equilibrio si origina quando la velocità di volume immessa nella laringe nell'unità di tempo eguaglia la somma di quelle trasmesse dalle cavità all'esterno e/o ai tessuti adiacenti. Una volta raggiunto tale stato, l'insieme delle cavità corporee simula un appartamento a più stanze in cui è attivata una sorgente a bassissima frequenza, tale che

lambda >> Lmax  [eq.2]

ossia la lunghezza d'onda emessa è molto maggiore della massima dimensione di una qualunque combinazione di cavità risonanti e l'intero volume è sede di una Zona di Pressione. Non avviene alcun fenomeno di propagazione d'onda e l'energia acustica staziona all'interno d'ogni sotto-volume.
Il generatore corporeo si sintonizza automaticamente su una
frequenza fondamentale che è caratteristica di ogni persona e varia tipicamente nell'intervallo 100-300 Hz, che in notazione musicale WETS corrisponde circa all'intervallo [G2-D4]-ASA (R. Young 1939). Paradossalmente, nell'emissione del suono OM che presenta peculiarità di spettro complesso e periodico, non è importante l'energia acustica attiva, vale a dire quella percepita all'esterno, quanto quella passiva, assorbita per dissipazione visco-elastica da tutto il  corpo, che riceve la maggior parte dell'energia prodotta per conduzione solida. Notare che, per l'ipotesi di Zona di Pressione, tutto il corpo tende a vibrare in fase grazie alla propagazione del suono dalle cavità fonatorie al resto della struttura via conduzione ossea. Benché la velocità sia finita, il ritardo accumulato Delta t è tale che

Delta t << T   


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