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FRANCESCO PICCIONE  1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9

(Continua da pagina 6)

cavo e l'altro. Da questo punto di vista non posso dargli torto. Un cavo di collegamento è pur sempre un cavo elettrico; perciò le differenze tra cavi diversi non possono essere eclatanti, facili da percepire; più facili percepirle tra cavi dalle geometrie differenti, come tra coassiali e bilanciati; si tratta,però, di piccole differenze, che però per gli Audiofili spesso hanno notevole importanza. D'altronde, anche le differenze tra elettroniche di ottimo livello, spesso si limitano a sfumature sottili, non certo alle sensazioni roboanti di certa stampa che ha generato notevoli illusioni in innumerevoli Audiofili.

Per cui non deve stupire il fatto che molti parlano di suggestione.
Le piccole sfumature vengono percepite se sussistono determinate condizioni. Oltre al fatto che occorre avere una notevole esperienza negli ascolti (fatto per cui non rilasciano alcun diploma per cui molti asseriscono di essere capaci…), occorre utilizzare un impianto ad elevata risoluzione, dotato di diffusori dalla più ampia banda di riproduzione. Qualsiasi limitazione in questo parametro, automaticamente modifica la prestazione effettiva del cavo di collegamento, nascondendo le sue reali prestazioni nelle aree dove i diffusori presentano delle carenze.

Sui numeri 41 e 42 di Costruire Hi-Fi è stato pubblicato un resoconto dettagliato sulla mia ricerca sui cavi, ricerca tuttora in corso. Sono stati descritti tutti i parametri fisici che influiscono sulle prestazioni complessive.
Mi chiedi di stilare una sorta di classifica tra i vari parametri che più o meno influiscono sulle loro prestazioni.
Ciò non è possibile per il semplice motivo che i cavi sono assimilabili alla linea di trasmissione. Se si privilegia un parametro se ne trascurano gli altri: i cavi sono il perfetto esempio della coperta corta....
Perciò tutto è importante a partire dai connettori, la geometria utilizzata, la proprietà del materiale conduttivo, ecc.. Tra i diversi, un parametro ha attirato maggiormente la mia attenzione: le risonanze. Queste secondo me sono in grado più delle altre di alterare la timbrica del segnale in transito. Sono parecchi anni che studio seriamente il comportamento dei cavi, con estenuanti sperimentazioni. Prossimamente i lettori avranno delle sorprese… e mi fermo qui!

N.Z.

In Italia, come già nel resto del mondo, si sta diffondendo la moda dell'audio/video. Cosa credi abbia fatto nascere questo fenomeno e influenzi tuttora la sua crescita?
In più, credi che questo possa influenzare il futuro comportamento dei vari colossi internazionali (ed anche produzioni più "artigianali") e, quindi, il loro cammino nel settore del "prettamente Hi-Fi" (quello che riveste il maggior interesse per gli "audiofili")?

F.P.
L'Home Theatre è stato creato prevalentemente per potere ricreare nella propria abitazione gli effetti sonori legati alla  visione del film al cinema. Si tratta di un nuovo filone commerciale che ha numerosi sostenitori, soprattutto appassionati di cinema, in particolare le donne. Per fare questo occorre creare nuovi tipi di amplificatori, in grado di trattare segnali a più canali, e creare diffusori particolari come quello adibito al canale centrale. Nel frattempo è nato anche il DVD Video, formato digitale, in grado di soppiantare la classica videocassetta VHS, in particolare come qualità video.

Il problema nasce dal fatto che molti Audiofili (
ne azzeccassero una… situazione data dalla disinformazione..) pensano che i sistemi creati per l'audio-video, siano perfetti anche per la riproduzione musicale di alta qualità. Ciò è completamente errato! E' vero il contrario, ossia che un buon impianto stereo è anche adatto al video.

Ancor peggio il fatto che, sulla scia del successo commerciale dell'HT, si vorrebbe applicare l'audio multicanale anche per l'ascolto della musica. Su questo punto sono nettamente contrario. Non esiste nella realtà l'ascolto della musica, in particolare quella classica ovviamente non amplificata, con suoni che provengono da dietro. Si tratta di una evidente forzatura, un abbellimento dell'ascolto proposto per soli scopi commerciali. Spero di non dovere combattere anche quest'altra piaga in qualità di direttore di questa rivista.

Può darsi che il futuro sia l'audio multicanale, ma io ribadisco che questo tipo di suono sia assolutamente non di qualità. Innanzitutto i cultori dell'audio multicanale - in genere 5 + 1 canali - sostengono che solamente in questo modo si possa ottenere e
ricreare un


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