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FRANCESCO PICCIONE  1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9

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appassionato. Ciò potrebbe esporre la rivista ad affermazioni errate, magari suggerite da qualche operatore più interessato al profitto che alla corretta realizzazione dei propri prodotti. Per questo motivo non do spazio a questo genere di operatori commerciali o privati autocostruttori.

N.Z.
In HI-FIGUIDE vi è una sezione che hai denominato "Standard Minimo". Puoi spiegare meglio ai lettori cosa significa e la sua utilità? Credi seriamente che in HIFI esista uno Standard "Minimo" e che questo sia in qualche caso collegato ai costi (alti) delle apparecchiature audio o è semplicemente una trovata pubblicitaria, allo scopo di mettere in mostra HFG?

F.P.
Lo Standard Minimo è una sezione che solo pochissime riviste specializzate possono permettersi, dedicata all'elencazione di una serie di prodotti selezionati secondo le loro intrinseche qualità.
Per fare ciò, occorre una conoscenza approfondita di molte questioni tecniche legate alla progettazione degli apparecchi audio e del suono degli strumenti musicali. Senza queste conoscenze e l'esperienza maturata in questo settore come ricercatore e progettista (vedi: The Music Dream), difficilmente si avrà la facilità di rendersi conto delle qualità oggettive dei diversi componenti audio. Allo stesso tempo, lo Standard Minimo funge da divulgatore dei migliori concetti legati alla progettazione degli stessi.

Faccio un banale esempio.
Prima degli anni Ottanta, non era difficile ascoltare nei negozi diffusori di grandi dimensioni. Ascoltandoli si ci poteva rendere conto della profondità di emissione in gamma bassa. In questi ultimi vent'anni, a causa di fattori contingenti e del dilagare di due mode, prima quella dei minidiffusori e poi quella dei largabanda, nessun (o quasi) audiofilo è più in grado di ascoltare sistemi importanti. Oggi si è persa la memoria della riproduzione delle vere basse frequenze; tanto che vi è la diffusa convinzione tra gli audiofili che i bassi non servono o non esistono.
Difatti, pensa che gli audiofili considerano i bassi quelli emessi dai minidiffusori! E' vero che alcuni modelli fanno sentire i colpi di grancassa

orchestrale, che tanto fa vantare il possessore; ovviamente, si tratta di colpi finti, emessi in un contesto di criticità dei parametri elettromeccanici, piuttosto che di semplicità e facilità. Tale criticità porta ovviamente a degradi sonori, che si ripercuotono anche in frequenze superiori a quelle basse.

Succede, anche, che quando si elaborano nuovi progetti (amplificatori, lettori digitali, cavi di collegamento, ecc.), vengono utilizzati per la verifica casse acustiche non all'altezza. Il fatto che non si realizzino quasi più diffusori importanti, non vuol dire che quelli esistenti siano i migliori… La conseguenza è che spesso i nuovi progetti suonano male, perché per la messa a punto si sono utilizzati diffusori non funzionanti correttamente. E', quindi, vera la diffusa impressione tra gli audiofili, che i nuovi prodotti non suonano bene come quelli realizzati negli anni Ottanta o primi del Novanta.   

Ecco espletata la funzione dello Standard Minimo!
Gli apparecchi ed accessori audio selezionati, sono considerati lo "Standard" di riferimento nella categoria di appartenenza, sia dal punto di vista progettuale che sonoro. Ciò significa anche che quel tipo o modalità di progettazione è superiore rispetto ad altre, indicando una via da seguire per le progettazioni di nuovi prodotti.

L'ho chiamato anche "Minimo", perché come si potrà notare, non esistono componenti audio economici o ultra economici. La soglia possiamo tranquillamente fissarla in 2.000.000 di vecchie Lire o in 1.000,00 Euro, con la differenza che solitamente una elettronica da due milioni di Lire, suona sempre meglio di quella di mille Euro. Tale soglia non è per partito preso, solo perché quasi tutte le altre riviste decantano le prestazioni di prodotti anche di 100 dollari…. Ma una constatazione sia di natura tecnica che commerciale: è IMPOSSIBILE fare un prodotto dal suono richiesto dai nostri Standard, di costo inferiore ai limiti sopraddetti. E mai sarà possibile… anzi, probabilmente la soglia dei 1.000,00 Euro con il tempo dovrà essere rivista al rialzo.

N.Z.
Hai scritto diverse volte per la rivista Costruire Hi-Fi. Nel numero 36, Ottobre 1998, hai presentato i tuoi "immensi" diffusori: cosa ti ha


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