|
|
|
|
|
|
(Continua da pagina 5)
coppia di 7/05 fecero, un giorno del 1981, il tragitto Aprilia-casa mia dentro alla mia amatissima Golf GDL di allora per verificarne le prestazioni anche nel mio salone: quel trasporto mi costò lo schiacciamento di alcune vertebre che mi porto dietro tutt'ora... Il mio lavoro in ESB era molto simile a quello di un facchino: gli spostamenti delle casse dalla sala d'ascolto alla camera anecoica, posta a tre metri, esattamente di fronte, erano diverse decine al giorno e le giornate finivano quando veniva raggiunto un risultato migliore di quello dal quale si era iniziato la mattina. In quel periodo tornare a casa alle due o alle tre di notte non era affatto insolito e i dischi che usavo per gli ascolti li conoscevo molto meglio degli artisti che li avevano registrati. Ma, purtroppo, spesso l'ascolto migliore non corrispondeva alle misure migliori e quindi dovevo ricominciare da capo. I progetti erano considerati finiti solo la mattina del giorno della loro entrata in produzione e i controlli alla fine della linea di montaggio venivano effettuati con un analizzatore di spettro Bruel & Kjaer che quasi tutti gli altri costruttori di allora, o non avevano proprio usavano con la massima cura solo nell'uifficio ricerca e sviluppo. In fondo il veri responsabile della nascita della serie 7 sono stati mia moglie Auretta, con la sua enorme pazienza, e Vincenzo Biasella: senza i suoi mezzi e il tempo che mi consentì di impiegare la serie 7 non sarebbe mai nata.
HFG Ad un certo punto la ritrovo in Aedon Audio quale progettista del favoloso NPS 1000. Potrebbe raccontarci quest'altra pagina della sua vita?
R.G. Le NPS 1000 sono un progetto totalmente mio, che ho proposto alla Aedon Audio dopo aver provato a proporlo nel 1994 anche alla ESB (ricordo che le mie dimissioni dal ruolo di responsabile ricerca e sviluppo della stessa ESB risalgono al 1985), che ha anche provato a ricavarne dei prototipi, ma senza riuscirci. Per la Aedon Audio ho lavorato in base ad un contratto di consulenza, firmato nel 1990, che mi impegnava a progettare la serie di tre sistemi per i quali coniai la sigla NPS (Natural Perspective System). La implementazione del progetto delle 1000 avrebbe dovuto comportare anche un pagamento, mai avvenuto, motivo per cui ora è di mia proprietà e potrei aiutare a
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
realizzarlo chiunque fosse interessato a trarne qualcosa di vendibile.
La motivazione che avevo posto alla base del progetto delle NPS 1000 era la stessa che mi aveva spinto a realizzare le Audiolab Delta 4 ed i modelli più importanti della serie 7 ESB: progettare delle casse che potessero soddisfare le esigenze mie e di quanti avessero esigenze e gusti musicali simili ai miei. In particolare, le NPS 1000 costituiscono a tutt'oggi anche il "mio canto del cigno" e rappresentano il massimo che sono riuscito a realizzare facendo appello all'esperienza maturata in quasi trent'anni di ricerca nel settore della riproduzione alta fedeltà. Se fossi stato affiancato da un esperto in progettazione elettronica e digitale probabilmente avrei previsto anche degli "accessori" in grado di far aspirare alle 1000 un posto fra i migliori sistemi mondiali in assoluto. Così come sono, opera di una sola persona, (fatti salvi il disegno dei mobili da parte di Giammaria Lojodice e la loro realizzazione da parte della Aedon Audio) devo accontentarmi di quello che ha scritto sull'argomento Bebo Moroni mentre era direttore di Suono. Da parte mia, credo che, con soli miei mezzi personali a disposizione e due anni di messa a punto, fosse difficile realizzare un sistema passivo migliore di quello. La particolarità principale delle 1000 è infatti quella di non suonare come altoparlanti, ma, con le registrazioni adatte, come una completa riproduzione virtuale del campo acustico reale. In questo senso, non potranno mai accontentare pienamente gli appassionati troppo viziati dall'ascolto artificiale. Quelli cui l'ascolto sembra tanto più coinvolgente quanto più le casse prendono "fisicamente" il posto degli strumenti musicali.
HFG E' un bel po' di tempo che non la leggo sulle riviste audio specializzate, per cui vorrei sapere, e penso anche i nostri lettori, il suo pensiero sulle nuove tecnologie audio, home theater in particolare.
R.G. L'home theatre è quello che avevo in mente quando ho progettato le 7/05 per la ESB nel 1981.: finalmente è arrivato! Il problema è che chi si interessa o compera (Continua a pagina 7)
|
|
|
|
|
|