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sapere che la distanza tra le due pareti, l'intercapedine per intenderci, determina la minima frequenza di assorbimento. Ciò significa che a frequenze bassa, un intercapedine di 30 cm è inutile: occorrono distanze maggiori che possono arrivare anche al metro. Per questo, secondo il mio modesto parere occorre l'intervento di un professionista munito di apposita attrezzatura. Non vorrei, poi, che la doppia parete in cartongesso si metta a vibrare durante gli ascolti… Analizzato l'ambiente, rivolgiamo adesso l'attenzione all'impianto ed al software. I diffusori Everest, come detto, sono diffusori introspettivi, dall'ampia banda passante. Ciò comporta un'attenzione particolare verso tutto il resto dell'impianto. Cominciamo con i CD. Occorre prestare attenzione alla qualità delle registrazioni. Il 95% sono scadenti e facilmente evidenziati da questo genere di diffusori, nella forma dei problemi lamentati. Occorre munirsi di buone registrazioni, come quelle segnalate in "Strumenti Sonori" e verificare con queste il suono dell'impianto.
Inizialmente, occorre dedicarci al posizionamento dei diffusori. Se li avviciniamo alla parete posteriore il basso dovrebbe aumentare; viceversa nell'operazione contraria. Vi sono però, riguardo questo genere di diffusori, comportamenti differenti, che potrebbero portare al posizionamento a ridosso della parete posteriore. Tenete anche conto del fatto, che a determinate distanze (ad esempio: doppie), si ottengono gli stessi risultati, positivi o negativi; ovviamente, alle distanze intermedie, otterrete l'effetto opposto. Buona regola, prima di tutto, è creare dei supporti smorzanti da sistemare sotto questi diffusori, per aumentarne lo smorzamento delle loro vibrazioni.
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