|
problema comune a diffusori nati con compiti prettamente professionali o diversi dall'impiego casalingo. Pertanto, il procedimento corretto è quello di verificare le diverse distanze dalla parete di fondo, lasciando inalterata la distanza di 1,20 metri. Tutti gli ambienti si comportano differentemente; generalmente, distanze multiple generano lo stesso fenomeno, per cui in quelle intermedie tra quelle multiple, il fenomeno potrebbe scomparire o mitigarsi. Direi, inoltre, di procedere innanzitutto con i diffusori a ridosso della parete posteriore: è una soluzione osteggiata per errate convinzioni, ma spesso è quella vincente.
Perché nel precedente ambiente di ascolto, non vi erano problemi ora lamentati adesso? Due sono le risposte. La prima risiede nelle dimensioni del locale d'ascolto. Nelle stanze di piccole dimensioni, la frequenza più bassa udibile è determinata dalla lunghezza della diagonale della stanza. Più la sua misura sarà ridotta, minore sarà l'estensione verso le basse frequenze; connaturalmente, minori (se non assenti) saranno i problemi relativi al riverbero ed eventuali rinforzi e code sonore. Un locale di ascolto più grande, in grado di fare percepire i 20 Hz (diagonale: 8,6 metri), metterà in evidenza problemi che in altro ambiente non potevano essere percepite. Tali problemi rientrano nella normalità, quando il locale possiede determinate proporzioni, al di fuori delle quali, si assisterà alla loro enfatizzazione. In questi casi, si interviene inizialmente con l'arredo minuzioso del locale e, successivamente e se necessario, con specifici interventi mirati.
Riguardo i trattamenti acustici suggeriti dal nostro lettore, sono scettico. L'idea d'utilizzare le doppie pareti è perfetta se si tratta di diminuire il riverbero o l'eco. Per quanto riguarda i problemi a bassa frequenza, occorre (Continua a pagina 6)
|
|