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cui è facile trovare affermazioni "lussuriose" sulla Classe D. Qual è la sua opinione al riguardo?
M. B. Senza alcuna esitazione anche io sono con voi, non soltanto come audiofilo, perchè condivido pienamente che la qualità della musica contenuta nei CD è indiscutibilmente e decisamente più musicale della copia o ancor peggio dalla musica scaricata (ape, . flac o altro), ma soprattutto come musicista. Lo sapete ad esempio, che per fare un CD bisogna pagare? Bisogna pagare la sala di incisione, il fonico, se non hai uno sponsor che ti mette nel tuo CD un'etichetta devi pagare anche questa. Si paga anche la SIAE e si paga infine, la stampa e la distribuzione dei CD prodotti. E non è finita. Dopo che si sono vendute le copie e quindi, si è percepito un utile, bisogna pagare le tasse. Quindi, comprate solo CD originali. Per tacere degli MP3 e la cosiddetta "musica liquida": per me potrebbe anche non esistere!
Senza ombra di dubbio preferisco la Classe A ed ascolto musica nel mio impianto, con un Sugden da pochi (ma buoni) watt, solo 25. Certo le valvole sono anche molto interessanti, ma per adesso mi trovo bene così. Gli amplificatori in Classe D e T, li vedo più adatti all'abbinamento con i lettorini MP3, I-pod e altro... Insomma, "cosi pe' picciotti" o per quelle orecchie non abituate a certe finezze che solo certi impianti possono restituire. Sono componenti hi-end? Ma chi le dice 'ste cose? Un folle….
HFG Cosa ci può dire sulle differenze interpretative dei vari musicisti, direttori d'orchestra, ecc.?
M. B. Questo è un discorso molto ampio e qui, in questa sede posso solamente dire a sommi capi alcuni aspetti di questo argomento. Posso iniziare semplicemente dicendo che le differenze interpretative possono ricadere sulla scelta del tempo di esecuzione, o più semplicemente nella velocità del brano. per esempio nelle battute finali della 9 sinfonia di Beethoven Karajan prediligeva un tempo più rapido mentre Toscanini lo eseguiva un po' più lentamente. Nulla da dire sulle due scelte, belle e convincenti entrambe le esecuzioni: ma da che cosa dipende questa scelta? Dipende dalla percezione che si ha nel momento della lettura, dell'approfondimento della partitura, dal proprio carattere e da tantissimi altri fattori che formano quell'individuo che è il maestro direttore d'orchestra.
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