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HFG MUSIC | A COLLOQUIO CON...

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A COLLOQUIO CON...

Massimo Bottaro  1 | 2 | 3 | 4 | 5

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un voto che non mi vergogno affatto a dirlo: 6 su 10. Qual'era il problema? La prof.ssa Calogero con me era troppo buona…. Mi lasciava passare ogni cosa che chiedevo di suonare. E questo non va bene. Oggi sono un docente, per cui so come gestire alunni dal comportamento simile al mio da ragazzo: bisogna essere spietati! A volte si ci lascia trascinare dalla passione e di voler suonare tutto ciò che piace: ciò però non è possibile se si vuole perseguire un obbiettivo di qualità, per cui è necessario seguire le indicazioni del proprio maestro.
Nel tempo chiesi ed ottenni dalla mia prof, di fare qualche lezione agli alunni più piccoli. Ebbi così la possibilità di fare tantissima esperienza: arrivai ad avere tra i 18 e 20 anni, circa 40 alunni la settimana.
Nel frattempo avevo già fatto parecchi concerti, suonando i Preludi di Chopin, sonata op. 8 Patetica di Beethoven, sonate di Scarlatti e altri autori, vincendo alcuni concorsi pianistici nazionali.
Ma con quel ritmo, tra le numerose lezioni, la fidanzata (che diventerà mia moglie), qualche divertimento, la passione sempre crescente verso la Fotografia, lo studio all'università in Giurisprudenza, mi ritrovai a 22 anni ponendomi delle domande sul mio futuro. A questo punto della mia vita avvenne la svolta decisiva. Dissi ai miei genitori di volere abbandonare gli studi di Giurisprudenza, per studiare a Catania con un importante maestro: Spinnicchia Benito. Costui, il giorno in cui ci incontrammo, dopo avermi ascoltato attentamente mi dice che era disposto con piacere a darmi delle lezioni.
Naturalmente è da premettere che mi sentivo già un pianista, concerti e concorsi vinti a parte. Il maestro, alla prima lezione mi  disse in dialetto catanese: "Senti beddu, chi fai soni?... o munci buttuna!!! (Senti bello, che fai suoni? ... o schiacci pulsanti tipo ascensore?)".
Per me fu ... non trovo le parole. Mi disse che dovevamo ricominciare da capo, cioè dalla postura, posizionamento delle mani e rilassamento. Praticamente in tutti i precedenti anni di studi, non avevo mai fatto niente del genere. Suonavo non so come. Così mi rassegnai e per due anni andai avanti a pane ed acqua.
Nel frattempo feci gli esami di Armonia e Storia della Musica superati brillantemente con 9.50 su 10. Dopo quattro anni di studio, il maestro mi presenta agli esami di Compimento medio (ottavo anno), suonando tutto a memoria, anche Bach e Clementi. Chi è pianista sa cosa vuol dire fare un compimento medio a memoria. Gli esami andarono abbastanza bene, con in commissione il famoso Maestro Antonio Trombone: voto finale 8 su 10. Non male dato che quell'anno fu il voto più

alto che diede la commissione.

Finalmente si mira al 10 anno, il titolo finale.
Dopo altri due anni di intenso studio, circa otto ore al giorno, il maestro mi presentò alla commissione di esami con presidente Antonio Trombone. Il Voto? 10 su 10 e la lode.
Da questo momento comincia la vera vita musicale.

HFG
Indubbiamente una vita di sacrifici, quello che dovrebbero sapere tutti i ragazzi che volessero intraprendere lo studio della musica. Un settore culturale molto tralasciato in Italia, a dispetto della sua notevole tradizione musicale.
Cambiando argomento, vorrei parlare dell'"Orecchio Assoluto". Molti audiofili quando ne parlano si fanno quattro grasse risate, pensando alle dimensioni delle orecchie o a chissà quale altre cose. In realtà è qualcosa di diverso e tangibile. Vuole spiegare di che si tratta? A cosa serve o se ha qualche utilità?

M.B.
La definizione di "orecchio assoluto" è questa: "Capacità di saper identificare con precisione esatta la nota che viene percepita dall'orecchio".

Si, è vero io ho questa capacità, riesco non solo ad identificare tutte le note del pianoforte ma anche quelle del violino, tromba, flauto, qualsiasi strumento musicale; ciò perché non è importante il timbro per l'identificazione della nota, ma l'altezza. In pratica nel mio cervello esiste una specie di registro di riscontro delle frequenze audio; appena la nota viene emessa istantaneamente viene identificata. Certo perdo qualche frazione di secondo nel dirla, ma è il tempo necessario per prendere fiato aprire la bocca e parlare.
L'orecchio assoluto o ce l'hai o non ce l'hai. Però bisogna anche dire che esiste un'altro tipo di orecchio: "
l'Orecchio relativo" che è la capacità di saper riconoscere gli intervalli fra le note (l'intervallo è la distanza fra due suoni, il metro della musica). Ad esempio, do-mi è una terza perché si conta la nota di partenza e la nota di arrivo: do, re, mi. Do-sol è una quinta (do, re, mi, fa, sol), ecc...

Oggi nei conservatori si fa poco per sviluppare l'orecchio dei ragazzi. La prova dell'orecchio si fa solo durante l'esame di "Teoria, Solfeggio e Dettato musicale", che consiste nello scrivere sotto dettatura una semplice melodia che, per legge, deve essere di 8 battute. Viene eseguita da un


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