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Risponde Francesco Piccione
Egr. sig. Gianluca,
La sua è la prima lettera presa a riferimento dedicata alla teoria dell'influenza delle vibrazioni nella qualità sonora di un impianto audio hifi, di cui lei fornisce un'ulteriore testimonianza a sostegno delle nostre tesi, poiché la sua esperienza risale a qualche anno prima della nostra pubblicazione, grazie ad una scoperta casuale, che però le ha consentito di effettuare una serie di sperimentazioni. E', infatti, dalla sperimentazione, specie se effettuata in modo corretta, che può derivare l'evoluzione delle nostre conoscenze per la progressione della corretta riproduzione del suono, tramite quello che molti considerano un banale impianto hifi.
Su questo argomento si è scritto poco e molto al tempo stesso, senza dire nulla, ossia senza che siano state prodotte delle sperimentazioni in grado di spiegare i fenomeni coinvolti. Anzitutto, ancora oggi è facile imbattersi in coloro che consigliano di appoggiare i prodotti su quattro punti se sono di piccole dimensioni e su tre punti se di grandi dimensioni, disposti in modo accentrato per diminuire le risonanze del pannello inferiore. La realtà delle sperimentazioni da noi effettuate è stata resa nota, per la prima volta al mondo, tramite le pubblicazione dell'articolo prima citato (oggi disponibile nella versione aggiornata nella monografia "Le vibrazioni": NdD). La sua esperienza, comune a quella di pochi altri lettori, non ha fatto altro che avvalorare la mia ricerca, resa ancora più preziosa ed affidabile dal fatto che alle stesse nostre conclusioni sono pervenute anche altri Audiofili, ignari della nostra ricerca, che non si conoscono tra loro e residenti in diverse parti dell'Italia. Sono queste le altre condizioni che avvalorano la correttezza della sperimentazione.
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