LETTERE ALLA RIVISTA | 2003

LETTERE ALLA RIVISTA

2003

LETTERA N. 11/2003  1 | 2 | 3 | 4

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lastre in granito e gli smorzatori elencati, sopra due separate assi in truciolato (il pre nell'asse sopra, il finale nell'asse sotto), mentre invece il lettore CD, con i 3 G-FLEX,  poggia nella sezione destra del mobile, su una apposita tavola in granito di 20 mm messa a sostituzione della precedente tavola in truciolato.Tra l'altro codesta tavola in granito è sollevata con 3 sostegni sporgenti dalle pareti laterali verticali del mobile (2 a destra,1 a sinistra) perfettamente a bolla, e con pezzi di gomma
tra il granito e i 3 sostegni metallici (anche le due assi in truciolato che sostengono le tavole con pre e finale sono ammortizzate con gomma o sughero nei loro sostegni metallici).

Le casse INFINITY, non grandi e costose, tra l'altro da me ricablate con cavo KIMBER (se avessi le INFINITY K100 ricablerei anch'esse!) e con inseriti dei crossover CIARE con buoni risultati, poggiano, con i supporti, su degli appositi pannelli in truciolato, montati nelle pareti, anche in questo caso con pezzi di sughero tra il truciolato e i loro sostegni metallici. Le casse (con sbocco reflex posteriore), sono molto prossime alla parete di fondo, comunque trattata con pannelli di spesso sughero, così come ai lati, e sono più alte di 40 cm (!) rispetto al punto d'ascolto. 

Inoltre, nel mio impianto vi è sin dal 1999 una alimentazione elettrica (dedicata) con cavo EUPEN ELBA schermato (in partenza la massa è collegata alla terra), direttamente dal contatore alla ciabatta (ricablata) senza alcun interruttore nel percorso della corrente al primo componente collegato: il pre, seguito dal lettore digitale e poi dal finale, tutti rigorosamente in fase (il pre e finale con le indicazioni di fase del loro costruttore di Bologna, il cd con prove d'ascolto).
La ciabatta VIMAR con 3 prese universali, senza interruttore, poggiata sul mobile, è smorzata con

3 punti in tondini di sughero molto simili ai feltrini, mentre fino a poche settimane fa sotto la ciabatta tenevo 2 appiccicosi piedi in SORBOTHANE.

Non finisce qui perché anche le apparecchiature sono collegate con cavi elettrici EUPEN (senza filtro), e come cavi di potenza il mod. EUPEN GUADIANA 2x2 m schermato, con massa collegata al polo negativo del finale  (è un cavo che vagamente ricorda nella costruzione quello Vostro di HI-FIGUIDE). I cavi (50 cm) di collegamento tra pre e finale sono gli AUDIOQUEST "QUARZ", forse in questo momento l'anello più debole della catena (sarei curioso di provare un giorno il Vostro HFG PF ONE, ma prima dovrei costruirmelo). I cavi (1 m) tra CD e pre sono dei DELTEC "BLACK SLINK" del 1994 con prese RCA WBT. Tra i cavi di "scorta" possiedo anche i NORDOST FLATLINE "RED DAWN" (1 m) che usavo prima dei DELTEC.

E, nonostante una posizione così deficitaria di tutto il mio impianto, il suono, anche grazie alle soluzioni di antivibrazioni e di smorzamento da me adottate nel corso degli anni (specialmente con i 3 punti), è riprodotto con buona presenza e pulizia (a prescindere dai limiti fisici delle mie casse: infatti, sono d'accordo con il Suo parere sui minidiffusori). A testimonianza di ciò è il fatto che il mio impianto, che nella sua sistemazione farebbe scappare i puristi, non mi ha deluso anche dopo aver ascoltato per ore sofisticati impianti a casa di audiofili possessori di roba autorevole, sistemati sui loro appositi tavolini, ciascuno però con i loro 4 piedi originali.

LA STORIA DEI 3 PUNTI
La faccenda dei 3 punti d'appoggio (meglio di 4) l'ho scoperta grazie ad un curioso incidente nell'estate 1999 (il suo bel sito "HI-FIGUIDE" l'ho scoperto l'anno successivo) ecco il racconto.

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