LETTERE ALLA RIVISTA | 2001

LETTERE ALLA RIVISTA

2001

LETTERA N. 7/2001  1 | 2 | 3 | 4

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anche in ambienti piccoli non mi convince affatto. L'esperienza che ho avuto in passato nel mio ambiente di ascolto che è piuttosto piccolo (circa 9 metri quadri) è stata decisamente negativa.

Per concludere Le dico che sono in possesso di una coppia di minidiffusori modello Anthos costruiti dal marchio Dromos (che ovviamente non fa parte dello "Standard Minimo") e che mi stanno dando da circa un anno grosse soddisfazioni. La cosa che forse Le risulterà difficile credere è che ho applicato con i miei diffusori la teoria dei tre punti ed anche loro ne hanno giovato.

La ringrazio per il tempo che avrà dedicato alla lettura della presente.

Distinti saluti.

Giancarlo - Zagarolo (Roma)

Risponde Giorgio Capelli

Caro Giancarlo,

lo sai che auto possiedo? Una Mercedes 200 16v station wagon. Eccolo!! Il classista, Il ricco bacchettone! Eh eh, mi par quasi di sentirti saltare gongolando al pensiero di aver fatto centro con le tue critiche……. Beh, ti conviene sederti e continuare a leggere…. perché non ti ho detto il resto: sì è vero, ho il macchinone, ma ha 9 (dico nove) anni di vita, 120.000 Km e l'ho comprata usata. Ora ti sei rilassato o sei disorientato? Io direi disorientato perché sono sicuro che stai pensando "ma che cavolo c'entra tutto questo con la mia lettera?". Te lo spiego in due parole.

Se si ha un minimo d'iniziativa, idee chiare, pazienza e volontà, si può ottenere parecchio

spendendo relativamente tanto. Con 26.000.000 ti saresti comprato quest'auto usata o una Fiat Punto nuova con qualche optionals? Come vedi si può ottenere la qualità, l'affidabilità, con le giuste cifre. Credo che in questo ci stia la sintesi dell'audiofilo intelligente.   

Dove sta scritto che devi per forza farti spennare ai prezzi di listino?
Lascia quella spesa ai veramente abbienti che pesano il denaro a quintali e il risparmio a grammi: tu puoi ottenere gli stessi risultati con mooolto minor sforzo economico. Ricordati che il mercato dell'usato è l'unico veramente effervescente nel settore hi-fi ed i prezzi (solitamente riferiti al 50% del listino) riflettono in buona sostanza un valore che più si approssima alla realtà. L'importante è avere idee chiare e pazienza.

Per quanto all'accusa che senza tanti ghirigori ci formuli, ti ricordo che la nostra rivista (non sito…) fino a pochi giorni fa, dopo il marchio, citava testualmente "Hi-End e Hi-Fi Internazionale" ed ora si propone di diventare "Hi-Quality Magazine", per il semplice fatto che intendiamo abbracciare l'alta qualità (da ciò il sottotitolo: HI-FI Audio di qualità by HI-FIGUIDE) non solo nel settore della riproduzione musicale (a proposito, se ti va di buttare un deca, appuntati che forse a fine anno, dipende da una serie di situazioni, ci troverai anche in edicola: mal che vada, per una volta, avrai mangiato una pizza in meno…).

Comunque il terreno su cui ci muoviamo e continueremo a muoverci è l'Alta Qualità.
Non sei d'accordo? Beh, allora spiegami perché continuano a produrre e vendere le Ferrari, il caviale, il sigaro Avana, il whisky 20 anni, gli yachts….. Se ci stanno loro a maggior ragione ci possiamo stare noi: credo che sia più cultura

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