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LETTERE ALLA RIVISTA | 2001

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LETTERE ALLA RIVISTA

2001

LETTERA N. 7/2001  1 | 2 | 3 | 4

(Continua da pagina 1)

l'impiegato statale, non mi pare che ci siano poi tanti diffusori dalle caratteristiche che Lei auspica, che siano contemporaneamente di qualità e che siano accessibili per il mio portafoglio (se poi prendiamo come riferimento il listino prezzi dei Suoi diffusori, allora siamo veramente spacciati).

La verità secondo il mio modesto parere, caro Sig. Piccione, è che se il suo ragionamento
fosse valido in assoluto, se veramente per poter dire di ascoltare in maniera dignitosa e soddisfacente la musica fosse necessario seguire le regole del Suo "Standard Minimo", la musica e la sua riproduzione domestica sarebbero esclusivo appannaggio di una casta di superfortunati prediletti da Dio e questo secondo me sarebbe terribilmente sbagliato, oltre che ingiusto.

La ringrazio per il tempo che ha dedicato alla lettura di questa mia lettera. Distinti saluti.

Giancarlo …

P.S. Ho messo in pratica la teoria dei tre punti che ho letto nel Suo sito. Lei non ci crederà ma perfino i miei "ridicoli" minidiffusori ne hanno giovato.

LETTERA 2

Egr. Direttore,

Le riscrivo in forma sintetica una lettera che Le ho già inviato alcuni giorni fa, ma nella quale ho dimenticato di scrivere la città di provenienza che è Zagarolo, in provincia di Roma.

Mi sono tolto la curiosità di esaminare con attenzione il Suo "Standard Minimo" e, con l'annuario audio a portata di mano, ho verificato i prezzi di listino di ciascun apparecchio presente nel suddetto elenco, esclusi alcuni non inseriti

nell'annuario a mia disposizione.
Per completare l'opera ho deciso di individuare il prezzo di listino medio per ogni categoria di apparecchi e ne è uscito fuori che, secondo il Suo criterio di giudizio, per acquistare un giradischi digitale degno di questo nome bisogna spendere circa 13 milioni e mezzo, per una coppia costituita da preamplificatore e finale di potenza circa 27 milioni e per un sistema di altoparlanti circa 11 milioni e 700 mila lire.

Secondo il mio modesto parere, ciò avrà l'effetto di far fuggire a gambe levate anche colui che avesse mezza intenzione di avvicinarsi, magari per la prima volta, al mondo della riproduzione domestica della musica. Quest'ultimo, da Lei convinto del fatto che tanto al di sotto di quelle cifre è tutta robaccia, non ci penserà due volte ed andrà felice a comprarsi il suo bel "compattone" da ipermercato. Nel frattempo, tutto ciò che si trova sugli scaffali dei negozi e che magari è a metà strada tra il compattone e "l'alta fedeltà esoterica" rimarrà lì a prendere polvere. Come risultato finale, tra un po' troveremo solo compattoni da acquistare e, nella migliore delle ipotesi, qualche bell'impianto Home Theater.

L'altro messaggio che il Suo ragionamento trasmette, in maniera molto istruttiva soprattutto per le nuove generazioni, è che la musica e la sua riproduzione in casa sono riservate esclusivamente a chi ha stipendi con molti zeri (forse troppi). Per ironia della sorte, però, spesso chi ha stipendi con un numero di zeri adeguato, non ha interesse alcuno per la musica e, magari, può permettersi l'impianto che Lei gli consiglia, ma per ascoltarci sempre gli stessi tre dischi e/o farsi bello con gli amici.

Un'altra cosa che vorrei dirLe è che il Suo discorso sull'inserimento di diffusori mastodontici


(Continua a pagina 3)

 

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