|
in una risposta nelle "lettere alla redazione", da cui la tentazione di cestinarti. Ma avrà sicuramente l'effetto opposto: un apposito articolo che ti disseterà, in futuro.
La questione dei cavi è l'annosa diatriba fra l'approccio razionale (cioè il tuo, fra gli altri) e quello scientifico (se esiste un fenomeno, perché c'è?). Ti rispondo telegraficamente:
1) comincia con il leggere con umiltà, come abbiamo fatto noi, l'articolo di George Cardas tratto dal suo sito web che ti proponiamo sulla nostra rivista tradotto in italiano. Non ci sembrava, a noi umili audiofili, che fosse il caso di metterlo in discussione: abbiamo provato. Tutto qui. 2) in seconda istanza, il nostro Direttore è ben conosciuto per una pubblicazione in due puntate, apparsa su Costruire Hi-Fi nn. 41 e 42, proprio in tema di cavi di collegamento. Lì potrai soddisfare gran parte della tua curiosità, probabilmente più che con la lettura di Cardas. 3) con meno retorica e senza laurea (a proposito, perché non fai la tesi su questo argomento?) ti propongo un quesito: dato un recipiente che contiene un litro di acqua e due tubi aventi il primo Ø 5 mm ed il secondo Ø 35 mm. Secondo te in quale tubo, a parità di pressione in ingresso, il liquido scorre con minor sforzo e più velocemente? Beh, sai una cosa? se risolvi questo, dovresti cominciare a capire il perché dell'importanza della sezione dei cavi. Ancora, quello che si definisce "effetto pelle" in matematica non mi sembra sia "tabellato", ma c'è. Il parallelismo dei cavi ha la sua (negativa) influenza, la disinformazione anche. Se non ci si crede esiste solo un modo per convincere: esortare alla prova! 4) Ti sei mai chiesto (aldilà delle formule matematiche e, quindi, con approccio scientifico) (Continua a pagina 4)
|
|