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LETTERE ALLA RIVISTA | 2001

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LETTERE ALLA RIVISTA

2001

LETTERA N. 25/2001  1 | 2 | 3 | 4

(Continua da pagina 2)

acustica, molto vi sarebbe da dire. Personalmente sostengo la superiorità della sorgente lineare, in grado, anzitutto, di non dimezzare la sua pressione acustica al raddoppio della distanza dalla sorgente sonora, bensì al quadrato della stessa. Ciò è un vantaggio straordinario. In più, è libera nella sua emissione, grazie allo sviluppo in altezza, che permette al suono di espandersi nel locale esattamente come registrazione ha stabilito. Altro pregio è quello di non limitare in altezza la posizione dell'ascoltatore costringendolo ad ascoltare seduto ad altezze predefinite. Per ultimo aggiungo il vantaggio principe ed indiscutibile: la sorgente lineare può essere realizzata mediante l'impiego di più trasduttori allineati verticalmente, aumentando di fatto un parametro importantissimo: l'efficienza.

Per i meno esperti faccio un paragone "motoristico".
Immaginate che i trasduttori siano i cilindri e pistoni di un motore a scoppio. Secondo voi com'è possibile aumentare l'efficienza di rendimento di questo motore? Tralasciando altre ipotesi, solitamente aumentando il numero di pistoni e cilindri. Un motore con dodici cilindri avrà un'efficienza di rendimento superiore

rispetto ad uno con due o quattro cilindri. Poiché il funzionamento dell'altoparlante è, con le dovute differenze, identico a quello del motore a scoppio, l'efficienza di rendimento costituisce un parametro importante, al fine della quantità di energia elettrica trasformata in suono.

Per quanto riguarda la
sensibilità del trasduttore, si tratta di uno dei parametri importanti ai fini della sua qualità, collegato a quello di efficienza. Questa si ottiene tramite una complessa interazione tra campo magnetico e peso della membrana. Quindi, solitamente i trasduttori con magneti enormi hanno un'elevata sensibilità (ed efficienza), ma occorre vedere qual è il peso della membrana… il problema si risolve, controllando questo parametro tra le caratteristiche dichiarate dal costruttore. Ciò, però, non indica la qualità del suono dell'altoparlante: sono pochissime le case costruttrici che producono altoparlanti di buona qualità e potete escludere, quelle alla moda, cioè maggiormente considerate dagli audiofili.

2. Riguardo le
formule matematiche e regole per la corretta progettazione dei diffusori, il discorso si complica in modo esponenziale, per cui non può essere trattato in questa sede.


(Continua a pagina 4)

 

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