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LETTERE ALLA RIVISTA | 2001

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LETTERE ALLA RIVISTA

2001

LETTERA N. 21/2001  1 | 2 | 3 | 4

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commerciali, che frequentemente inquinano una buona parte degli attori di questo mercato.

Certo ci è
costato caro, non in termini monetari visto che tutti noi prestiamo la nostra opera gratuitamente all'interno della rivista, ma in termini di visibilità e opportunità: produttori, distributori e commercianti che sovente ci hanno guardato con diffidenza e, forse, con un certo timore per questa nostra indipendenza.
Libertà di giudizio che, se tradotta in termini di prove sul campo, avrebbe stroncato ben più di qualche referenza di prodotti audio..… E così
anziché ricevere containers di apparecchiature da provare per emettere scontate valutazioni, imprimatur di validità, ci siamo trovati ad assumere il ruolo di "indicatori" di apparecchi da "Standard Minimo", che poi, per non correre il rischio di soccombere alle nostre severe critiche, sono stati dati in pasto ai soliti noti.

Comunque anche questa è una soddisfazione: significa che
ci temono, ci rispettano e ci considerano. Ci chiedono qual è nella loro produzione, ad esempio, il diffusore più idoneo dal nostro punto di vista di S/M; poi, anziché darcelo in prova lo imballano per i già citati soliti noti, certi del risultato. Ciononostante......ciononostante siamo a oltre 250.000 pagine visitate: evidentemente ....... Spero che in un prossimo futuro, i nostri cari lettori Audiofili, ci ripaghino per tutto ciò che abbiamo fatto per loro.

Comunque, veniamo a noi.
Il tuo è un impianto di tutto rispetto a cominciare dalle amplificazioni, riedizione di due pietre miliari della Marantz anni '50. Ottimo anche il lettore danese. Direi che nel complesso l'impianto è equilibrato, pur con la riserva dei cavi che non citi. Circa l'Esopower, che più che stabilizzatore è un condizionatore, non so fino a

che punto ti abbia migliorato la resa dell'impianto, non conoscendo la tua situazione "elettrica": sono comunque apparecchi da usare con cautela in quanto, salvo che non si debba per forza utilizzare una rete vecchia e parecchio sporca, non sempre si interfacciano bene alle elettroniche a valle. Ma, visto che ce l'hai, ritengo ci sia un motivo valido e non una psico-convinzione acustica.

A volte è sufficiente dotarsi di cavi di alimentazione fatti e schermati come si deve (
sulla nostra rivista avrai certamente letto in proposito) e qualche "piccolo" accorgimento per riscontrare come il suono ne esca più "contento e dinamico".

Dicevo, nel complesso hai un impianto valido, ma sei sicuro che sia l'impianto che fa per te? Valvolari (per di più fatti a mo' di anni 50) ed elettrostatiche sono un po' come la più comoda delle berline da crociera: il viaggio è confortevole e rilassante, godi dei particolari del panorama perché ..... rilassata è la berlina, cioè se la prende su con calma.
Più chiaro? Beh, il punch non certo esce da queste configurazioni, la velocità, "l'aggressività", non è il suo forte e, quindi, non puoi aspettarti bassi da impatto in cassa toracica e risposte al nanosecondo. La caratteristica migliore dell'elettrostatica è nella parte medio alta dello spettro e il woofer da 25 cm di diametro della SL3 non è sufficiente per equilibrare, anzi per colmare quella che tu chiami difficoltà di incrocio, ma che in realtà non è tale.
Cos'è, allora? Beh, credo semplicemente (senza aver mai ascoltato il suono…) che tu godi di una bella risposta in gamma medioalta (in termini di trasparenza e microcontrasto), ma ti manca la coerenza e il controllo di un buon basso.

Alternative? vuoi proprio saperle? Allora


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