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LETTERE ALLA RIVISTA | 2001

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LETTERE ALLA RIVISTA

2001

LETTERA N. 20/2001  1 | 2 | 3 | 4

(Continua da pagina 1)

possibilità di provarli, non mi ero mai deciso per "paura" di "dover" spendere milioni per dei pezzi di cavo.… ma sicuramente, pena i terribili mal di schiena che ho subito nella costruzione, i PF ONE sono indubbiamente tremendamente efficaci.

Cordiali saluti

Giancarlo …

Risponde Francesco Piccione

Egr. sig. Giancarlo,

i nostri lettori ormai avranno compreso qual è la nostra posizione in fatto di hifi: è una sorta di Formula 1, dove nulla deve essere lasciato al caso e nulla va sottovalutato, fino a prova certa contraria. Si tratta in particolare di scendere a
livello infinitamente piccolo e pensare ad immaginare situazioni anche impensabili. A certi livelli di qualità, riuscire a migliorare è già molto difficile e spesso i miglioramenti sono di piccola entità, ma udibili. I miglioramenti diventano importanti, invece, quando scaturiscono dalla somma di tanti piccoli aggiustamenti o interventi migliorativi. Il problema è sapere quali miglioramenti sono valevoli per tutti i casi, quindi realmente efficaci, per separarli da quelli effimeri, ossia valevoli solo per pochi e specifici casi: la mia ricerca si concentra proprio su questo punto.

Uno degli ostacoli principali alla corretta riproduzione sonora sono le
risonanze.
Pochi immaginano che queste sono presenti in ogni stadio del processo della formazione e successiva riproduzione del suono da parte di un impianto hi-fi. Dalla realizzazione del CD alla costruzione del lettore digitale; dal trasferimento del segnale da un'apparecchiatura all'altra alla trasformazione in onde sonore da parte degli

altoparlanti. Tutto è inquinato dalle risonanze, proprio tutto!

Su questo fronte, i costruttori che vi dedicano attenzione sono pochi.
Solitamente i Compact Disc, i lettori di CD, le elettroniche, i diffusori ed i cavi di collegamento sono realizzati al solo scopo di fornire un oggetto, in linea di massima funzionante e che soddisfi elementari requisiti di economia aziendale. Per cui nella stragrande maggioranza dei casi, per ottenere il massimo da questi componenti è necessario ricorrere a degli espedienti, tesi a migliorare le loro prestazioni. In una buona parte dei casi, però, tali espedienti non bastano, a causa di grossolane progettazioni e realizzazione; in altri casi è praticamente impossibile realizzare componenti hifi seguendo certi criteri in quanto antieconomici; in pochissimi casi, il nostro intervento di upgrade si riduce esclusivamente all'applicazione di corrette regole per poter sfruttare al meglio i migliori prodotti hi-fi mai realizzati da mente umana.

L'
HFG PF ONE rientra nella seconda categoria, ossia appartiene a quella cerchia di prodotti di difficile realizzazione industriale, poiché realizzabile solamente a mano; se, poi, si deve realizzare con precise tolleranze, allora i tempi di lavorazione si allungano tanto da rivelarsi antieconomico. Questo spiega la straordinarietà di questo progetto "base".

Per realizzare un cavo di collegamento occorre un investimento economico di un certo peso. Solitamente un costruttore, anche serio, di cavi,
sbircia negli sterminati cataloghi delle grandi industrie specializzate nella realizzazione di cavi elettrici, sparse nel pianeta; dopo una breve sperimentazione, ne acquista qualche chilometro, lo ringuaina, appone il suo marchio e lo mette in vendita anche caro prezzo.


(Continua a pagina 3)

 

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