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GLI EDITORIALI | 2010

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2010

EDITORIALE N. 5/2010  1 | 2 | 3 | 4 

(Continua da pagina 3)

o compiono errori similari; anzi, vengono persino indicati come esperti….

Il degrado culturale esistente in Italia è stato recentemente messo ben in evidenza.
Il fatto evidenziato è che il mio "
italiano lascia molto a desiderare". Premetto che non mi avvalgo di un buon correttore "umano" di bozze. Costui, meglio del controllo ortografico, sarebbe in grado di individuare i numerosi errori che si celano in qualsiasi scritto, specie quelli superiori alle usuali 33 righe… Errori presenti anche negli scritti opera dei cosiddetti "autorevoli", spesso in quantità superiore ai miei. A questi però, non dicono nulla!

Tacendo sull'enorme tempo che occorre spendere per realizzare un buon ed esauriente articolo (
10 giorni ci sono voluti per questo editoriale), speso nella speranza (ormai vana poichè spesso sono parole al vento…) di fare comprendere agli audiofili l'esistenza di certe problematiche, spesso taciute per ragioni commerciali, non ho vergogna ad ammettere che non sono forte in italiano.
Le mie materie sono la matematica, geometria, scienza, fisica ed astronomia. Agli esami di maturità presentai la tesina in geografia astronomica, non in religione o altre facili materie! Per cui non mi interessa se l'italiano non è perfetto, poiché mi concentro sui contenuti e sulla loro facile comprensione.

Solo che a questo punto, non sono più convinto se i miei scritti siano di facile comprensione, visto l'enorme degrado culturale esistente in Italia, ormai incolmabile se non dopo diverse generazioni.
A parte l'evidente intervento di persone che hanno dimostrato di non avere capito nulla dell'articolo, questa la frase presa a riferimento per indicare il mio pessimo italiano: "
serrato nella materia". Ringrazio vivamente colui che ha affermato che si trattava di un errore di battitura, poiché intendevo "ferrato" e non "serrato". E' la prima volta in dieci anni che mi "difendono".
Fatto è che intendevo dire esattamente "SERRATO nella materia". Che vuol dire? Premesso che non si tratta di un'esclamazione dialettica, è un rafforzativo del "ferrato", ossia
persona imbrigliata, chiusa,  inquadrata, schematizzata nella materia, ossia che

possiede una estrema conoscenza degli argomenti inerenti la materia, quindi anche di quelli correlati. Insomma, non ripete a pappagallo, farneticando o facendo finta di fare il saputello, ciò che afferma. A chiunque in questi giorni ho chiesto il significato, mi hanno risposto positivamente quasi tutti.

Visto da quale pulpito proviene la predica?
Si tratta, però, di un caso non isolato, ma che si ripete sistematicamente. Questo vuol dire che normalmente ciò che scrivo non viene interamente compreso, solo perché il tasso di comprensione dei lettori è decisamente basso. Se ad esempio, non comprendete che la
tariffa bioraria dell'Enel è la solita mossa per farvi pagare di più l'energia elettrica consumata, mascherata come un risparmio vantaggioso, vuol dire che siete mal messi….
Certo, occorre studiare statistica e matematica per comprendere questi meccanismi, ma con un minimo di intuito… il solo pensare, che non esista al mondo alcuna società disposta a rinunciare al profitto o parte di questo per fare risparmiare i clienti… non credo che dovete studiare "diritto commerciale" e "tecnica del commercio" per comprendere anche questo, o sì? Pensate anche, alle offerte delle tariffe telefoniche, tutte una più vantaggiosa dell'altra, ovviamente non per voi…

Hanno quindi ragione coloro che mi dicono di scrivere più stringatamente: si perde meno tempo, grosso modo si dice qualcosa ed in più è maggiormente remunerativa. Esattamente come tutte le altre riviste audio o siti web alla moda. Tanto ognuno leggerà ciò che vorrà, anche l'esatto contrario di ciò che si vuole affermare.

Francesco S. Piccione

 

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