|
|
|
|
|
|
(Continua da pagina 1)
"elastici". La maggiore reattività, sarà particolarmente apprezzata da chi possiede diffusori isodinamici, che hanno i filamenti incollati ad un "foglio" di mylar e che, quando sono stati rodati senza seguire le giuste procedure, tendono a suonare con una certa rigidità ed a sembrare meno estesi ed articolati in basso, di quanto siano realmente.
Anche quando si ha poco tempo per ascoltare musica, oppure si vuole "rivitalizzare" velocemente l'impianto, nel caso in cui sia spento da vari giorni, basta dedicargli i 2 minuti esatti, necessari per la doppia riproduzione della traccia numero 7, che con il suo incredibile sweep smagnetizzante aiuta il sistema ad andare a regime molto più velocemente, in modo tale da poterne sempre godere nel miglior modo possibile. Un accessorio che aveva una resa simile, ma comunque inferiore, anche perché "trattava" quasi esclusivamente i tweeters, era il The Exorcist, prodotto dalla Gryphon Audio Design negli anni '90. Quest'ultimo, oltre ad essere costoso, è abbastanza scomodo da usare, in quanto va collegato ad un ingresso linea.
L'unico "limite" del CD test XLO, è dato dall'utilizzo del procedimento HDCD (High Definition Compatible Digital), ideato da Keith Johnson e Michael Pflaumer, che richiede uno specifico processore di decodifica. La resa dei CD incisi con la codifica HDCD, nel caso manchi il processore di decodifica, cambia da un apparecchio all'altro, ma in ogni caso deve risultare molto buona. I miei Wadia, ad esempio, "gradiscono" molto questo genere di incisione. In altri casi ho riscontrato sonorità un po' asciutte, con una certa tendenza all'indurimento del mediobasso, ma comunque è sempre stato possibile constatare l'eccellenza delle incisioni, nella maggior parte dei parametri che caratterizzano la riproduzione audio.
II. GUIDA ALL'UTILIZZO DEL CD TEST
A. I BRANI PER I TEST
Intanto, segnalo che l'XLO TEST & Burn-In CD, contiene un ottimo libretto d'istruzioni scritto in inglese e che esiste anche la versione tradotta in italiano. E' consigliabile leggere attentamente queste istruzioni, magari facendo un parallelo con le mie considerazioni.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
I parametri, nei quali i sistemi di riproduzione, si avvantaggeranno dell'utilizzo di questo straordinario strumento sonoro, si dividono sostanzialmente in 3 tipologie: - controllo della correttezza dei collegamenti; - valutazione della resa sonora e dell'acustica ambientale; - ma soprattutto smagnetizzazione e rodaggio dei componenti audio.
Vedremo durante la descrizione, che alcune tracce sono utilizzabili per più di uno scopo.
TRACCIA 1 Identificazione e bilanciamento dei due canali stereo
La voce incisa in questa traccia, ci consente di stabilire in modo semplice e comodo, se i due canali, destro e sinistro, siano stati collegati correttamente. Il problema è meno banale di quanto possa sembrare, perché quando si provano gli apparecchi o semplicemente si sia reso necessario scollegare i cavi per un qualsiasi motivo, è sempre possibile invertire i 2 canali. Soprattutto quando non si può accedere agevolmente alla zona retrostante al tavolino portaelettroniche e gli spinotti devono essere inseriti senza vedere bene le prese, è molto facile sbagliare. Anche se ho sentito qualcuno, arrivare a dire che "semplicemente si invertono le posizioni degli strumenti", in realtà, quando i canali vengono erroneamente invertiti, i brani musicali sono irriconoscibili e l'impianto suona in modo indecente. È importante fare in modo, che la voce "guida", sia riprodotta dai 2 canali nel modo più simile possibile od addirittura in maniera indistinguibile. Cioè, quando non vi sia una perfetta simmetria nella disposizione dei diffusori rispetto alle pareti laterali o l' arredamento sia diverso per i due lati della sala d'ascolto, ci potrebbero essere eccessive differenze nelle "sonorità" dei 2 canali; in tal caso sarà necessario intervenire, con gli accorgimenti atti a risolvere il problema. Prima di spendere cifre ingenti in "magici" trattamenti ambientali, è fondamentale essere sicuri di aver fatto tutto il possibile con il posizionamento dei diffusori e con la disposizione degli arredi.
(Continua a pagina 3)
|
|
|
|
|
|