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JAZZ STRUMENTALE | TAO - Tomorrow Night Gig  1 | 2 | 3 

(Continua da pagina 2)

storico - politico. Il brano porta il nome dell'isola senegalese dove in passato venivano radunati, in una specie di fortezza, a migliaia gli schiavi, in attesa del loro imbarco per l'oltre Atlantico (in condizioni e con trattamenti facilmente immaginabili). Era questo il luogo dove commercianti europei, prendevano decisioni del tipo "un negro con tutte le dita, circa vent'anni, solo tre denti mancanti, posso comprarlo per qualche metro di stoffa…". Il brano è una suite in due movimenti: aprono in duetto sax e violino che improvvisano continui giri sul tema del brano; prosegue una minimale "escursione rumorista" con il sax che rimane il solista principale accompagnato da un violino manipolato da sincopati effetti elettronici.
La ritmica di Wake Up, penultimo brano, parte lentissima. Sax e violino si alternano disegnando morbidi mantra sonori allineati dalle progressioni basse di Tachibana. Via le atmosfere arabeggianti con i minuti finali tutti per le note vibrate del sax. Red è il brano conclusivo: sugli accordi di un calipso, l'ultima sciabolata improvvisativa: musica, battiti di mano e canti goliardici con i settanta minuti del CD che sono veramente volati.

La musica è veramente di alto livello. Se non un (coltraniano) Giant Step sicuramente un deciso passo avanti nella ricerca di nuove sonorità e nuovi contesti nell'ambito dell'avanguardia Jazz. Un disco capace di far impallidire produzioni miliardarie ed etichette tutto blasone e promozione. La musica etnica (o World Music) è la principale musa ispiratrice di questo progetto in cui un italiano girovago, curioso e sperimentatore per natura, insieme ai suoi bravissimi partner, sono messi a fattor comune dal linguaggio universale per eccellenza.
Il concerto è interamente registrato dal vivo utilizzando un DAT collegato ad un microfono stereo: assenti overdub e altri ritocchi posticci. I fiati sono in acustico mentre violino e

contrabbasso sono amplificati. Praticamente assenti rumoretti e brusii vari del pubblico (il locale era pieno ma la silenziosità dei giapponesi è stata totale). La qualità dell'audio registrata è buona, molto improntata sulla naturalezza, il che restituisce molto bene la pastosità e l'emotività del sound.

Luca Buti

 

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