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LETTERE ALLA RIVISTA | 2002

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LETTERE ALLA RIVISTA

2002

LETTERA N. 3/2002  1 | 2 | 3 | 4

(Continua da pagina 2)


Risponde Francesco Piccione

Egr. sig. Silvio,

sono soddisfatto per i positivi riscontri, che coincidono con quelli osservati da numerosi altri lettori ed audiofili presso i quali ho riscontrato problemi similari. Ciò significa, ancora una volta, che il suono non sia poi tanto soggettivo come da molti asserito, almeno nelle sue grandi linee. Spesso la soggettività ha origini ben poco nobili, più legati agli interessi commerciali o alla non conoscenza di molti parametri musicali.

Per quanto riguarda le due controindicazioni osservate dal nostro lettore, occorre fare dei distinguo.
Anzitutto, l'
inscurimento è una nota positiva. Il suono ricco di distorsioni generate da vibrazioni, risonanze e altro, ha la tendenza a far incrementare leggerissimamente l'emissione dei tweeter (o a far decrementare quella dei woofer), causando a volte un suono più presente in gamma alta, possibilmente anche aspro. Dico a volte perché spesso più che aspro è artefatto: ciò significa, ad esempio, che l'impianto denota già gran qualità e che, pertanto, deve essere messo a punto. L'inscurimento, pertanto, non è altro che la messa al posto giusto dell'emissione dei tweeter (o dei woofer…) sulla base della qualità della registrazione.

Facendo maggiormente attenzione al suono percepito, si nota che tale effetto (
l'inscurimento) è accompagnato da un incremento di estensione verso la parte alta dello spettro di frequenze udibili. Sono in pochi a notare tale comportamento, preoccupati o distolti dalla perdita di energia o presenza in gamma alta. Ma si tratta di discorsi troppo complessi per essere spiegati compiutamente in poche righe, soprattutto per scritto.


Difatti, non sono presente nella sala d'ascolto del nostro lettore, posso fare una ipotesi.
Ad esempio, in realtà è possibile ipotizzare che l'inscurimento è dovuto all'allargamento della spazialità o scena sonora, in unione ad una diminuzione generale della distorsione. L'insieme di queste due caratteristiche, potrebbe portare ad un giudizio di inscurimento del suono. L'allargamento della scena sonora, in unione ad una minore distorsione, modificano le caratteristiche del suono, arretrando la gamma alta per fare posto ad una scena più ampia. In tal caso, occorrerebbe rieffettuare gli ascolti dei principali CD, per verificare in qual misura tale effetto si ripercuote nelle diverse registrazioni.

Potrebbe, quindi, succedere, che molti dischi migliorano nella qualità complessiva, mentre quelli che sembrano più scuri, potrebbero seguire due strade: un miglioramento complessivo, poiché dotati di ottimo effetto scenico e grande trasparenza nel visualizzare i diversi piani sonori; un peggioramento, poiché carenti di gamma alta. Ad esempio, i dischi dotati di molta ambienza, tipo i Chesky, migliorano sensibilmente, ma potrebbero essere mal interpretati.

Da non trascurare le proprie abitudini di ascolto o le "preferenze".
L'audiofilo spesso si assuefa ad una maggiore distorsione, tanto da preferire il suono dotato di queste caratteristiche. Immediatamente, il giudizio potrebbe essere negativo, per poi modificarlo dopo un lungo ed attento ascolto, magari verificando tra loro diverse registrazioni e non limitandosi alle solite due o tre. Purtroppo, è facile giudicare un brutto suono se si è abituati ad ascoltare una qualità sonora medio-alta; diversamente succede nel caso opposto: difficile accorgersi immediatamente della migliore


(Continua a pagina 4)

 

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