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LETTERE ALLA RIVISTA | 2001

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LETTERE ALLA RIVISTA

2001

LETTERA N. 5/2001  1 | 2 | 3

(Continua da pagina 1)

parallelo. E' questo il passo più semplice, il primo, per ottenere un cavo di collegamento dalle elevate prestazioni sonore.

Semplicisticamente, con lo schema, ad esempio, delle
4 polarità, si raggiungono diversi obiettivi:

1. Bassa resistenza in serie;
2. Basso numero di risonanze;
3. Effetto pelle spostato all'estremità della banda audio;
4. Bassi disturbi da campi elettromagnetici.

La
bassa resistenza, si ottiene mettendo in parallelo, fili conduttori isolati tra loro. Sia ben chiaro che la resistenza non scenderà notevolmente, ma avrà sul suono effetti maggiori che il semplice utilizzo del cavo di sezione maggiore.
Le
basse risonanze si ottengono dall'accoppiamento di fili di sezione più piccola rispetto alla sezione equivalente ottenuta con un solo filo conduttore.
Cos'è l'
effetto pelle? Schematizzando è un aumento della resistenza direttamente proporzionale all'aumento della frequenza. Ciò comporta un'attenuazione progressiva delle alte frequenze, che verrebbero così a trovarsi attenuate rispetto alle altre frequenze. All'ascolto si affermerebbe che un cavo affetto da effetto pelle sarebbe o dolce o chiuso.

Questo piccolo schema è stato spesso frainteso.
Infatti, sul web, dopo la pubblicazione del mio articolo e di diverse lettere pubblicate in HFG, sono comparsi diversi progetti, persino spacciati apertamente come miei, facenti uso di più fili posti in parallelo. In particolare, fili conduttori isolati tipo Cat 5 posti in parallelo, destinati quali cavo di potenza. Si realizza così un cavo "stitico", inadatto per uso audio, privo di armonici, spazialità, ecc. Eppure vengono presentati come

un ottimo cavo. Fin quando vengono presentati come loro progetti, nulla da eccepire: fatti loro. Ma richiamare il mio nome per presentarli come progetti derivati da quanto contenuto nel famoso articolo, è completamente errato e, persino contrario alla legge, se non si richiede la mia autorizzazione, sempre che sia conforme a quanto indicato nell'articolo.

Sono in molti a pensare che non esistano
cavi a più vie.
In gran parte hanno ragione. Tale esempio figurativo, però, serve a spiegare il motivo per cui i cavi fanno passare le basse o le alte frequenze o entrambe. E' la struttura costruttiva del cavo l'artefice delle buone prestazioni elettriche, tanto da consentire il passaggio dell'una o delle altre frequenze, oppure di tutte, ossia a larga banda. Tutto ciò spiega in linea di massima, come sia errato realizzare cavi dalla sezione enorme (esempio: 6 mm2) o realizzare cavi d'esigua sezione (Cat 5 o similari) o persino coassiali.
Il discorso è riferito ai cavi di potenza. Ovviamente, il discorso è riferito ai cavi di potenza.

Chiudo qui questa breve "pillola" sui cavi e spero di avere spiegato in una qualche misura la complessità del fenomeno della trasmissione del segnale.

Concludo con una
considerazione rivolta al nostro lettore.
Nel caso del suo
diffusore a larga banda, non si crucci più di tanto con la sezione complessiva del cavo, da ricercare nel caso si vogliano ottime prestazioni in gamma bassa. Sappiamo che per poter parlare con cognizione di causa di gamma bassa, occorrono woofer da almeno 38 centimetri di diametro o un insieme di woofer di diametro minimo di 25 centimetri. Al di fuori di


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