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Conosco il Musical Fidelity A 2 e le consiglio d'utilizzarlo come base di partenza per la costituzione del suo nuovo impianto, in quanto in grado di ben comportarsi con tutti i diffusori da Lei citati. Per ultimo pensi alla sostituzione del lettore digitale. Ciò perché, nella costituzione di un qualsiasi impianto audio stereo, consiglio sempre di partire dai diffusori, senza farvi influenzare né dalla loro mole, dal loro costo e neanche dalle piccole dimensioni del vostro ambiente d'ascolto. Con un buon integrato di costo medio è possibile ottenere lusinghieri risultati anche da sistemi di diffusione del suono dal costo di un paio di decine di milioni di lire. Questa è la nostra regola primaria.
Il problema, poi, dell'inserimento di diffusori di una certa mole in piccoli ambienti è sempre stato male affrontato. In un piccolo ambiente, i bassi non hanno possibilità d'estendersi a sufficienza, a causa della lunghezza d'onda delle frequenze più basse. Spesso, molti audiofili si sono lagnati dei bassi eccessivi, simili a rimbombi, di diffusori di generose dimensioni inseriti in piccoli ambienti. Ma è altrettanto vero, che altrettanti audiofili si sono lamentati dei bassi veri, giudicati secondo loro eccessivi: da questo punto di vista, l'audiofilo non è assolutamente attendibile.
Gli effetti negativi sono presenti quasi sempre, ma la colpa è da ravvisare in una messa a punto insoddisfacente. Ciò significa ricercare un punto di ascolto ottimale, una disposizione dei diffusori migliore, un controllo più severo della qualità dell'hardware e del software, l'utilizzo estensivo dei punti di appoggio smorzati. Ovviamente con i minidiffusori tali problemi non ci saranno, ma non per questo vuol dire che non esistono. Semplicemente è che molti audiofili, alle prime difficoltà se la svignano. Gli esoteristi Giapponesi sono soliti utilizzare enormi diffusori a tromba in stanze tipo 3x4 metri o poco meno. Pensate (Continua a pagina 4)
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