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LETTERE ALLA RIVISTA | 2001

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LETTERE ALLA RIVISTA

2001

LETTERA N. 13/2001  1 | 2 | 3

(Continua da pagina 2)

due amplificatori. Sarà questo a fare funzionare i due finali alle porzioni di frequenze dei bassi e dei medioalti, stabilite (dal costruttore) per le casse acustiche a cui andranno collegati.

Inutile dirvi che la
bi-amplificazione attiva è la soluzione migliore per gli impianti audio di classe elevatissima. Infatti esiste da decenni ed è praticata soprattutto a livello professionale. Tutt'oggi, però, è scarsamente considerata per i suoi maggiori costi, maggiore complessità e per una serie di svantaggi noti solo a coloro che se ne lamentano.

In conclusione la seconda, terza e quarta soluzione le raccomandiamo fortemente a tutti i nostri lettori ed in genere a coloro che sono interessati all'audio di qualità.
L'importante è, nell'attuazione delle tre possibilità, di ricordarsi che i cavi di potenza, benché separati fisicamente, devono necessariamente essere considerati un tutt'uno. Attuazione facile da conseguire se si seguono le elementari regole della
disposizione dei cavi di potenza.

Francesco S. Piccione


 

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