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LETTERE ALLA RIVISTA | 2000

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LETTERE ALLA RIVISTA

2000

LETTERA N. 19/2000  1 | 2 | 3

(Continua da pagina 2)

del master, dei microfoni a valvole o il rumore di "massa". Per cui non è un silenzio fine a se stesso.

Molti CD, continuano a suonare ancora male.
Intanto, occorre ribadire che la qualità delle registrazioni è una rarità. Solo poche etichette discografiche di pregio registrano bene. In secondo luogo, occorre guardare alla struttura fisica del lettore digitale. Spesso succede che si confrontano giradischi molto costosi con lettori integrati di medio e basso prezzo. Scherziamo? Per come è strutturato un lettore digitale, questo dovrebbe costare più del giradischi. E' facile ottenere un suono limitato ma piacevole, da un giradischi di 5.000.000 di lire, con braccio da 2.000.000 e testina da 1.000.000, collegato ad un pre phono RIAA da 3.000.000, rispetto ad un lettore da soli 3.000.000 di Lire. Almeno il lettore deve avere lo stesso prezzo…. Ma nonostante ciò, pochissimi LP lo farebbero suonare meglio del lettore digitale di medio prezzo.

Il problema della superiorità del suono dell'analogico sul digitale, è una questione ormai marginale. In realtà, del suono analogico, il giradischi non ha nulla; ossia il suono del master originale anche analogico non è riconducibile al giradischi né all'LP. Vi ho detto dei suoi vari

limiti, persino dell'esistenza della "conversione-adattamento" (RIAA). Ritengo sia più corretto, non parlare del suono analogico, che è tipico del master originale, ma del suono del giradischi. 
Il vero problema, invece, è se in un prossimo futuro esisterà il digitale così come lo conosciamo oggi. La guerra dei formati digitali ad alta risoluzione, potrebbe trasformarsi in un flop, favorendo un ritorno al passato o persino un passo indietro nella qualità.

Francesco S. Piccione

 

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