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LETTERE ALLA RIVISTA | 2000

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LETTERE ALLA RIVISTA

2000

LETTERA N. 14/2000  1 | 2 | 3

(Continua da pagina 1)

mercato in cui tutti vogliono misurarsi. Tutti. Piccoli, medi e grandi produttori. Il punto è che solo i grandissimi, per questa classe di prezzo, propongono prodotti efficaci e di sicura longevità. E' un preciso desiderio che quanto speso corrisponda ad una soddisfazione reale dell'acquirente.
Siccome l'alta fedeltà non è facile, ma non è neanche tanto difficile quanto vorrebbero fare credere alcuni, ti ribadisco le nostre posizioni, con preghiera di verificarle sul campo.

Personalmente non credo a tutto ciò che sia "mini": minidiffusore, minitower, scusa la rudezza, per me pari sono.
Possono darti entrambi qualcosa, senz'altro. Qualcosa che però è pura illusione.
Possono darti l'amore della tua consorte per non avere ingombrato il salone o lo studio. Non l'amore della Musica, né l'accensione dei tuoi sensi, quando vedi il ripetersi del miracolo degli intervalli di terza nella tua stanza preferita.
Il minitower può scendere un pelo di più in basso, ma avendo un ingombro frontale molto ristretto, dovrà necessariamente montare trasduttori molto piccoli, che non saranno in grado di esprimerti a basso volume la dinamica di una media jazz-band (per un'orchestra della Reference Recordings, poi, verrebbe lo stesso Eiji Oue a strapparti i cavi di potenza non riconoscendone come sua la direzione…).
Perché dovresti soffrire così?

Nella e-mail accenni al Copland ibrido: coraggio, è un buon prodotto su cui poter contare per lo sviluppo futuro del tuo impianto. Il vero problema è trovare il diffusore. I cataloghi non aiutano molto, purtroppo. Per quella cifra il deserto libico è anche piccolo, triste dirlo ma è proprio così.
Per la composizione di un impianto occorre procedere così: "la massa d'aria spostata è pari a…", quindi dobbiamo orientarci su un diffusore

di buona stazza.
Successivamente si scelgono gli altri componenti, sulla base, perché no, della tradizione, rapporto qualità/prezzo ed altro.

Come diffusori ti consiglio di ascoltare, o se non ti è possibile, rischiando, di prenderli a scatola chiusa, le
Infinity K90.
Sono delle belle bestioline da 122 cm d'altezza e larghe 39 cm, dotate di due woofer da 25 cm di diametro, accordati in bass-reflex, in grado di scendere seriamente a 40 Hz. Grazie all'ausilio di un bel medio da 13 cm di diametro e del celeberrimo tweeter isodinamico Emit-R, hanno anche grazia e trasparenza.
Perché complicarsi di più la vita? Io le conosco bene. Pensa che per le mie prove, uso una coppia d'Infinity: non sarà snob, non sarà up-to-date, ma i malcapitati lettori che si trovano a passare dalla mia sala d'ascolto rimangono folgorati sulla via di Damasco.

Come alternativa, poiché non devo venderle a nessuno, ti consiglio d'ascoltare anche le
Klipsch KLF 20
Hanno bisogno di meno potenza ed andrebbero benissimo per la musica che ascolti, soprattutto se a prevalenza di rock. Hanno anch'esse due woofers da 25 centimetri per il ragguardevole peso di 39 chili ed altezza di oltre un metro. Forse meno trasparenti sulle altissime, visto che ci troviamo al cospetto di un altoparlante a tromba, ma sicuramente altrettanto affascinanti.
Attenzione, quindi, al lettore CD. Questo deve essere al di sopra d'ogni sospetto. Perché un altoparlante a tromba vada davvero bene, è necessaria una sorgente ottima.

Non voglio farti perdere il sonno con la parola potenza.
Sappi che la maggioranza dei nostri ascolti, sono effettuati, di solito, utilizzando pochi watt.


(Continua a pagina 3)

 

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