|
conto che riesco a distinguere i cavi compressi da quelli liberi, semplicemente perché sono abituato a percepire le istantanee variazioni dinamiche, grazie al continuo ascolto della musica tramite il mio sistema e dal vivo. Spesso gli audiofili si concentrano solo su un aspetto dell'ascolto dal vivo, perdendo la cognizione e conoscenza di tanti altri aspetti che esistono, ma vengono trascurati o per gusto personale oppure più semplicemente perché non si apprezzano. La dinamica e la microdinamica sono i parametri fondamentali su cui si dovrebbe basare la valutazione della bontà di un cavo, non altri parametri (alti, medi, contrasto, ecc.), perché la musica dapprima è dinamica, poi c'è tutto il resto. Pertanto per la valutazione di un cavo occorre partire da un pieno orchestrale di musica sinfonica, come quello contenuto nel quinto movimento della Sinfonia Fantastica di Berlioz. Per quanto riguarda il voltaggio del segnale in transito, questo varia frequentemente. Il problema principale del trasporto del segnale è l'integrità delle microinformazioni, i cui valori elettrici sono decisamente bassi e bassissimi, microscopici. I disturbi causati dalle radiofrequenze e dai campi elettromagnetici, sono in grado di azzerare (meglio dire coprire o sovrastare) o alterare tutti i microsegnali. Questi sono in grado di incidere sulla qualità sonora, perché aggiungono al segnale in transito un rumore che per forza di cose si sommerà allo stesso, alterandone i valori e di conseguenza il timbro. Sono questi, concetti che per molte persone sono assurdi o incomprensibili, ma esistono. Se io dicessi ad un elettricista o rivenditore di materiale elettrico o ad un tecnico, che i miei nuovi cavi di potenza in alcuni casi raggiungono una sezione di 25 millimetri quadrati per polarità (non 2,5 come nella rete elettrica), tutti risponderebbero allo stesso modo: "Ma per (Continua a pagina 4)
|
|