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LETTERE ALLA RIVISTA | 1999

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LETTERE ALLA RIVISTA

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LETTERA N. 10/1999  1 | 2 | 3

(Continua da pagina 1)

anche in totale contrasto tra loro. Infatti, certi autocostruttori mettono a punto i diffusori con l'ausilio esclusivo della ripresa microfonica in posizione fissa, dimenticando (o ignorando) che il segnale musicale è molto diverso e che soprattutto il diffusore non funzionerà con l'ascoltatore posto a 50/100 centimetri di distanza dal tweeter…..

Ritornando al suo grafico, occorre vederlo secondo una doppia visuale: quella dello standard internazionale, che ammette variazioni di +/- 3 Decibel (dB) e quella dell'orecchio umano che ammette variazioni maggiori o minori secondo la sua sensibilità a determinate frequenze.
Posto che la frequenza di riferimento è di 1.000 Hertz (1 kHz) (83.5 dB secondo il grafico), le variazioni sono:

31 Hz + 4 dB
63 Hz + 1.5 dB
125 Hz - 4 dB
250 Hz 0 dB
500 Hz + 1.5 dB
1.000 Hz 0 dB
2.000 Hz - 2 dB
4.000 Hz - 2 dB
eccetera

Dal punto di vista squisitamente tecnico verifichiamo che il sistema rientra nello standard internazionale di tolleranza entro i +/- 3 dB, con la sola eccezione di 1 dB in più rispetto ai 3 richiesti per le frequenze di 31 e 125 Hz. Ma a nulla serve la pignoleria. Anzi il fatto che i 31 ed i 125 Hz mostrino un identico dato numerico ma opposto, indica un certo problema la cui origine potrebbe risiedere nella particolare configurazione dell'ambiente (vedi lettera precedente) o del diffusore (non esageriamo però). In ogni caso ciò rientra nella normalità della media degli ambienti d'ascolto.


Analizziamo il grafico da una visuale particolare: quella dell'orecchio umano, e per facilitare il compito allego il grafico delle curve di Fletcher e Munson.
Secondo l'ottica delle nostre orecchie, data la loro cospicua perdita di sensibilità in gamma bassa, recuperabile esclusivamente a volumi molto alti, l'enfatizzazione dei 31 Hz non solo non è avvertita ma è addirittura auspicabile.
La depressione a 125 Hz è aumentata dall'effetto visivo del grafico. Essendo di 4 dB potrebbe sembrare grave. sennonché si trova in una zona dove l'orecchio umano perde una buona dose di sensibilità ma si trova anche nella zona del "calore", dove in genere i diffusori, per rendersi accattivanti all'ascoltatore, sono esaltati dal progettista.
Ne risulta un certo ridimensionamento dei suddetti problemi. Ciò non deve dare ragione ai teorizzatori dell'inutilità delle misure: queste serviranno sempre per la verifica della regolarità di funzionamento degli apparecchi, solamente che in fatto di diffusori il problema non è così semplice.

Rimane da analizzare il diffusore. Escludo problemi di incrocio essendo questo a due vie, perciò situato lontano dalla gamma interessata.
La linea di trasmissione potrebbe, invece, in parte essere responsabile di tale differenza (+ 8 db tra 31 e 125), ma la dichiarazione deve essere presa in modo alquanto flessibile.
Consiglio di lavorare sul posizionamento e sui tendaggi. Un ambiente più ricco di arredamento può essere una buona soluzione, in quanto tende a tenere sotto controllo i tempi di riverbero, ossia l'eco. L'influenza del tetto verrà analizzato alla fine di tutta l'indagine.

Veniamo al consiglio del tecnico da Lei interpellato.


(Continua a pagina 3)

 

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