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GLI EDITORIALI | 2008

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EDITORIALI

2008

EDITORIALE N. 8/2008  1 | 2 | 3 

(Continua da pagina 1)

gamma dinamica che potrebbe esprimere la musica sinfonica con il più violento pieno orchestrale. Nella sostanza i dischi a lettura ottica, consentono grandi escursioni dinamiche e tale fatto si nota, rispetto all'ascolto del tradizionale sistema analogico.

Tecnicamente, quindi, la compressione dinamica non è altro che un'opera di riduzione della stessa, entro valori numerici che ne consentano la registrazione senza distorsione nei supporti che la devono contenere. Se il supporto consente al massimo 60 dB di dinamica e la musica che è stata ripresa possiede una dinamica di 80 decibel, occorre operare una riduzione di 20 decibel per evitare di incorrere in distorsioni evidenti. Non ci interessa conoscere dettagliatamente come viene attuata. Ci interessa il fatto che viene attuata, e che possiamo associare tale evento per analogia alla valigia pressata - magari sedendoci sopra - per farci entrare più abbigliamento del necessario. Quando apriremo la valigia, non è che gli indumenti escano perfettamente ordinati: molti si saranno stropicciati. Ebbene,
in qualsiasi modo venga attuata la compressione dinamica, il solo attuarla introduce alterazioni timbriche, tanto più gravi quanto maggiore è la compressione. E' un dato di fatto, che si riscontra facendo molta attenzione alle rare registrazioni prive di compressione o in quelle dove viene applicata nella misura minima.

La compressione dinamica non viene attuata solamente per fare entrare la musica in un supporto musicale!
Altri fattori devono essere presi in considerazione.
Innanzitutto, l'ipotesi della
musica riprodotta nella propria sala di ascolto. La riproduzione musicale non avviene con le modalità tipiche della musica dal vivo. In questa ci sono gli strumenti musicali e le voci. Nella riproduzione vi è un impianto audio ed un ambiente di ascolto. L'ascolto della musica dal vivo è priva di limiti, mentre nella riproduzione ve ne sono diversi.
Il primo riguarda il pianissimo orchestrale. Solitamente gli studi di registrazione hanno un rumore di fondo di 30 dB circa, se non meno. Non tutti gli ambienti di ascolto domestico possiedono questa capacità di isolamento acustico (o basso rumore di fondo); spesso, il valore minimo è compreso tra i 45 e i 55 decibel,

se non più. Ne consegue che per potere ascoltare con buona intelligibilità il pianissimo orchestrale, occorre riprodurlo ad un livello acustico superiore al rumore di fondo della sala di ascolto. Se la nostra sala di ascolto possiede un rumore di fondo di 50 decibel, per potere udire distintamente il pianissimo, occorre portarlo ad un livello minimo di 53 dB.
Ammettiamo ad esempio, che in una parte della Sinfonia di Mahler, vi sia un picco orchestrale di 70 dB…
Dal vivo nemmeno ci faremmo caso, potendo percepire il pianissimo fino alla nostra soglia minima di udibilità (attorno a 15 dB secondo le mie ultime informazioni), se l'orchestra si trovasse in un ambiente estremamente silenzioso. Nella nostra rumorosa sala di ascolto ad esempio, abbiamo regolato il volume del nostro impianto in modo da percepire il pianissimo a 53 dB. Se sommassimo a questo valore 70 decibel di gamma dinamica, otterremmo un valore numerico di 123 dB! A molti di voi, tale valore non dirà nulla; ma vi posso assicurare che a 120 dB si trova la nostra soglia del dolore: siamo 3 decibel oltre…..

Al dolore al nostro cervello ed alle nostre orecchie, occorre aggiungere un altro dolore.
Quello di vedere arrostire il 99% dei diffusori che ostinatamente molti operatori italiani spacciano per buoni. Sì per rompersi… Come vi ho detto in altre occasioni, la stragrande maggioranza dei pregiatissimi diffusori presenti in commercio, hanno il loro limite dinamico in 100/103 decibel….110 decibel di gamma dinamica, sarebbe già uno splendido valore. Poiché la matematica non è una opinione, un semplice calcolo ci direbbe che il diffusore da 100 dB di dinamica sarebbe tutto sommato accettabile se il rumore di fondo della sala non superasse i 27 decibel: 30+70=100 dB di picco. Ne consegue che
il miglioramento della resa di qualsiasi impianto, passa anche attraverso l'isolamento (cosa diversa dal trattamento) acustico della sala di ascolto. Più riusciremmo ad abbassare il livello del rumore di fondo, più alte saranno le probabilità di potere accogliere una elevata gamma dinamica e, quindi, la naturalezza del suono.

Tale fatto si scontra però con un altro scoglio…
Vi sono tantissimi diffusori che se devono


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