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GLI EDITORIALI | 2008

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EDITORIALI

2008

EDITORIALE N. 3/2008  1 | 2 | 3 

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che siano inutili o addirittura fuorvianti per gli audiofili.

Il problema dell'evoluzione e della qualità dell'audio non è dato dalle riviste, le quali compiono la loro opera di informazione e divulgazione secondo le loro caratteristiche editoriali.
Il problema sono gli audiofili! Non tutti per fortuna, ma assolutamente troppi! In particolare coloro che non sono mai stati ai concerti di musica classica, coloro che si comportano come i peggiori tifosi di calcio, senza nemmeno aver mai letto attentamente le riviste audio; si ergono ad esperti senza nemmeno conoscere come si propaga il suono degli strumenti musicali; coloro che ascoltando o leggendo l'opinione di un professionista del settore nemmeno la prendono in considerazione! E' questo il caso dello snobismo audiofilo, forse ancora più miserabile dell'ingratitudine; un vero e proprio scroccare in silenzio, quasi a voler negare anche a se stessi, di aver imparato grazie alle conoscenze altrui….

Lo snobismo è un atteggiamento comune a molti audiofili. Questi,  sperimentano ciò che leggono nelle riviste, ovviamente a scrocco, e nel caso raggiungano risultati positivi non spendono una sola parola a favore della bontà della fonte informativa. HI-FIGUIDE, ad esempio, esiste relativamente da poco, ma è letta da migliaia di audiofili, i quali spesso, dopo aver migliorato le prestazioni sonore dei loro impianti, grazie a qualche
dritta contenuta nella rivista, invece di dare soddisfazione, tengono nascosti i "loro" trucchi oppure affermano di esserci arrivati da soli pavoneggiandosi come oche nei vari forum…. come che non ci si accorga di tutto!
Peggio ancora, c'è chi, non essendo riuscito ad ottenere i risultati sperati a causa della propria totale inettitudine, dichiara che le nostre trovate siano balle!
Sono le stesse persone che ad ogni occasione manifestano la loro scarsa conoscenza (definibile come una sorta di putrido puzzle recuperato da un cassonetto), su ogni argomento; coloro che pur essendo
appassionati di audio, non sono mai stati ad un concerto di musica classica o hanno in proposito la solita esperienza da asilo nido; quelli che nell'ascolto di un impianto audio in dimostrazione, composto da componenti di tutto rispetto e magari di riferimento, si "fissano" su un solo aspetto della riproduzione (di solito il più

irrilevante), mandando con le loro ridicole osservazioni, a puttane, l'ascolto di un altro audiofilo realmente interessato a comprendere al meglio la vera essenza del suono che sta ascoltando. Coloro che pensano seriamente che l'estetica sonora espressa dai loro minuscoli impianti sia l'unico riferimento possibile; quelli che, in preda ad una logorante forma di invidia, ascoltano i sistemi degli altri al solo scopo di denigrarli anche se è chiaro a tutti che il loro sia assolutamente molto inferiore e che stiano semplicemente sperando che quello più costoso suoni male….

Tra i "fissati" peggiori ci sono quelli che parlano solo della presunta
spazialità dell'impianto.
Per questi soggetti, non sapendo nemmeno cosa siano le basse frequenze, la spazialità è il solo punto fermo, la sola recondita speranza per poter vantare un suono che ha come unico riferimento reale, la sala d'attesa del dentista….
lo strumento dovrebbe suonare similmente ad un punto nello spazio (??), a 5 centimetri da quello di sinistra ed a 23,3 centimetri a destra della cantante. Inoltre la posizione in altezza dello strumento "dovrebbe" essere rispettata, identificando un preciso, quanto univoco, punto nello spazio.
I fissati della
prospettiva spaziale della scena sonora, non hanno nessuna idea di come il suono venga ripreso e registrato, né tanto meno di come sarebbe stato dal vivo, non perché non sia possibile "decifrare" le incisioni, ma solo a causa della loro scarsa preparazione e della loro risicata esperienza. Specialmente se il suono è stato registrato all'interno di una sala di registrazione, con tutte le "manipolazioni" ritenute opportune dai tecnici del suono, il concetto di altezza in senso stretto, nemmeno esiste, o per meglio dire, va saputo giudicare volta per volta.

La tanto osannata prospettiva scenica, difficilmente si può attribuire all'incisione.
Anche nelle migliori tecniche di registrazione adoperate, ad esempio, dalla Telarc, si combinano i microfoni di ambienza con pochissimi, diciamo 2 o 3, microfoni che catturano il suono proveniente dagli strumenti musicali. La prospettiva scenica che noi ascoltiamo è quindi, in prevalenza, opera del sistema, dei diffusori in particolare, i quali


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