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irrilevante), mandando con le loro ridicole osservazioni, a puttane, l'ascolto di un altro audiofilo realmente interessato a comprendere al meglio la vera essenza del suono che sta ascoltando. Coloro che pensano seriamente che l'estetica sonora espressa dai loro minuscoli impianti sia l'unico riferimento possibile; quelli che, in preda ad una logorante forma di invidia, ascoltano i sistemi degli altri al solo scopo di denigrarli anche se è chiaro a tutti che il loro sia assolutamente molto inferiore e che stiano semplicemente sperando che quello più costoso suoni male….
Tra i "fissati" peggiori ci sono quelli che parlano solo della presunta spazialità dell'impianto. Per questi soggetti, non sapendo nemmeno cosa siano le basse frequenze, la spazialità è il solo punto fermo, la sola recondita speranza per poter vantare un suono che ha come unico riferimento reale, la sala d'attesa del dentista…. lo strumento dovrebbe suonare similmente ad un punto nello spazio (??), a 5 centimetri da quello di sinistra ed a 23,3 centimetri a destra della cantante. Inoltre la posizione in altezza dello strumento "dovrebbe" essere rispettata, identificando un preciso, quanto univoco, punto nello spazio. I fissati della prospettiva spaziale della scena sonora, non hanno nessuna idea di come il suono venga ripreso e registrato, né tanto meno di come sarebbe stato dal vivo, non perché non sia possibile "decifrare" le incisioni, ma solo a causa della loro scarsa preparazione e della loro risicata esperienza. Specialmente se il suono è stato registrato all'interno di una sala di registrazione, con tutte le "manipolazioni" ritenute opportune dai tecnici del suono, il concetto di altezza in senso stretto, nemmeno esiste, o per meglio dire, va saputo giudicare volta per volta.
La tanto osannata prospettiva scenica, difficilmente si può attribuire all'incisione. Anche nelle migliori tecniche di registrazione adoperate, ad esempio, dalla Telarc, si combinano i microfoni di ambienza con pochissimi, diciamo 2 o 3, microfoni che catturano il suono proveniente dagli strumenti musicali. La prospettiva scenica che noi ascoltiamo è quindi, in prevalenza, opera del sistema, dei diffusori in particolare, i quali (Continua a pagina 3)
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