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Alex Cereda  1 | 2 | 3 | 4

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e l'immagine e sei cresciuto con l'audio. Ma da quest'esperienza alla Sublima quanto tempo è poi trascorso?

A.C.
Dopo sei anni passati a comprendere prima, consigliare e vendere poi i prodotti di altri, forte degli studi e delle esperienze passate ho deciso di fare il salto: le conoscenze tecniche non mi mancavano, poi di persone amanti del suono di qualità cui proporre le mie sperimentazioni ne conoscevo tante per il mestiere che facevo e questo ha certamente facilitato la mia scelta. Tieni presente, comunque, che era dal 1993 che dedicavo il mio tempo alla sperimentazione, studio e progettazione di cavi: anche gli amici audiofili, con fior di impianti hi-end, ai quali proponevo le prove delle mie produzioni hanno contribuito nella decisione. Nel senso che a furia di vedermi rifiutare la restituzione dei cavi prestati e, anzi, ricevere richieste d'acquisto di altre coppie per gli amici degli amici, mi ha fatto pensare che potevo mettermi a fare sul serio! 

HFG
Ritieni ci sia spazio per nuovi micro produttori in un mercato dove già ora l'ostracismo (degli altri e dei distributori) è sovrano nei loro confronti?

A.C.
Vedi, io non ho mai dato molta importanza a questa concorrenza o a queste barriere che dir si voglia. Per me questo lavoro è una filosofia di vita che ognuno è libero di abbracciare. Anzi, penso che il mercato delle micro aziende possa offrire di più e sia più interessato a soddisfare il cliente; la grossa azienda impone dei prezzi che lievitano ad ogni passaggio e, questo, porta spesso a rapporti prezzi/qualità senza alcun senso; senza contare che spesso l'errato acquisto avviene proprio perché non si è avuto il giusto consiglio o perché influenzati dalle recensioni delle riviste. L'azienda di hi-fi/hi-end per la quale lavoravo era di dimensioni contenute, non poteva permettersi mega sale d'ascolto: io basavo la mia vendita sull'esperienza, sull'ascolto, sulla qualità verificata del prodotto (e aprendo certe elettroniche definite hi-end ti posso assicurare di averne viste delle belle…). Poi consigliavo, una volta capito il gusto dell'acquirente: non vendevo per vendere ma per dare soddisfazione. Ma questo mi faceva vendere di più!! 

HFG
Sante parole, lo facessero in tanti altri probabilmente non avremmo la crisi e la confusione che c'e' da parecchio tempo a questa parte. Su questo argomento, come vedi il mercato hi-fi e come interpreti la spaccatura dell'anno scorso che ha dato luce al Milano Hi End come rassegna alternativa dopo la messa al bando dei produttori c.d. "minori" dal Top Audio?

A.C.
Non credo che il mercato hi-fi sia morto né che sia in crisi: sta solo cambiando, sta scomparendo l'audiofilo di fascia bassa che per la stessa cifra preferisce acquistare un Dolby Digital magari con diffusori altrettanto inascoltabili; ma si sa, il mercato è anche questo. Anzi, a mio parere, aiuterà a selezionare chi preferisce e difende ad oltranza il purismo dell'ascolto e quindi l'Hi-End vedrà un maggior interesse. Il Milano Hi-End credo sia la base del "nuovo" audio, del settore che si stacca da un mercato che si è evoluto troppo in fretta e a volte male. Il Top Audio ha accolto positivamente e giustamente l'H.T. come nuovo elemento impulsivo per stimolare un mercato che stava annichilendo. Ecco, io penso che dalla "spaccatura" nascerà qualcosa di buono. Tra i due non saprei scegliere: il Milano Hi-End è ancora troppo giovane per essere giudicato, aspettiamo che maturi perché ha ottime carte e dalla mia partecipazione "non ufficiale" ho potuto constatare che la minore affluenza dei partecipanti rispetto al Top Audio ha aiutato gli operatori negli ascolti e gli appassionati nella scelta del probabile oggetto del desiderio.   

HFG
Dicci ora un po' come si articola la tua produzione.

A.C.
La mia attività si sviluppa su quattro filoni:

1) cavi di interconnessione,
2) cavi di alimentazione,
3) filtri, disaccoppiatori e condizionatori di rete,
4) progettazione di meccaniche CD e DVD nonché upgrade di elettroniche in generale.

HFG
Beh, fin qui niente di nuovo all'orizzonte…..

A.C.


(Continua a pagina 3)

 

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