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MUSICA ROCK | Frank Zappa  1 | 2 

(Continua da pagina 1)

sia come chitarrista, sia come compositore e sia come direttore di orchestra classica. Solamente il suo sfizio di diventare anche un grande regista è stato in parte disatteso. Tutto questo distribuito in una produzione discografica veramente notevole.

La track no. 1 del disco è PEACHES EN REGALIA. Questo brano può essere considerato come la "soundtrack" della carriera di ZAPPA. L'arrangiamento da mini-suite prevede l'esecuzione ciclica da parte di tutti gli strumenti di un tema di base variato di volta in volta.
Si passa all'unico brano dell'album contenente una parte vocale.

In WILLIE THE PIMP I primi tre minuti sono dominati dagli ululati di CAPTAIN BEEFHEART che lasciano successivamente posto a veloci duelli tra le chitarre e le batterie. Sulla qualità della performance del Capitano storicamente la critica ha sempre avuto pareri discordanti; dal mediocre all'eccellente. Personalmente trovo la partecipazione importante e la prestazione condizionata dalla brevità della parte assegnatagli dal maestro . Ritengo che l'album, piuttosto che la partecipazione sia la forma che meglio si addice e che meglio valorizza le caratteristiche vocali del Capitano.

SON OF Mr. GEEN GREENES è la versione strumentale del brano omonimo inserito in THE UNCLE MEAT. Le tastiere di UNDERWOOD sono protagoniste nella prima sezione poi entrano chitarra solista e sax. Anche qui un tema di base viene più volte riciclato dai vari strumenti, dilatato e modificato da una band sovreccitata.

LITTLE UMBRELLA consente ad UNDERWOOD di distendere le "texture" dell'organo e del piano in tre minuti fatti di ipnotici loop multidimensionali.
La track no. 5, THE GUMBO VARATIONS (quasi 17 minuti), inizia con del parlato di studio, poi

entra il sax in un ottimo assolo che ad un certo punto imita il raglio di un asino e, insieme alla batteria prosegue dettando a ritmo nevrotico e mai costante. Una variazione ritmica si ha a metà brano dove la chitarra solista sposta il tiro, riprende il lavoro del sax facendo e disfacendo sul corpo della chitarra ritmica, batteria e basso. L'ultima parte del brano è una jam condotta sempre dalle chitarre che precede l'unico assolo di batteria dell'album (il basso accompagna). Il finale è un assolo selvaggio, irruente ma mai scomposto della sei corde di ZAPPA. Il lavoro di arrangiamento è notevole, si tratta di una suite molto complessa.

Chiude la tracklist IT MUST BE A CAMEL introdotta da batteria, percussioni e piano, ma I protagonisti sono sempre il sax di UNDERWOOD e la chitarra di ZAPPA.

Si tratta, ad esclusione di WILLIE THE PIMP di un album strumentale.
Il denominatore comune è la variazione ridondante, paranoica di un tema di base introdotto, all'inizio di brano in brano; il "layer" della batteria è onnipresente. L'utilizzo a tutto tondo di suoni e accordi base è una costante del repertorio di ZAPPA che qui viene diligentemente applicata. L'alternanza di sezioni di musica scritta (quasi avant-garde di musica da camera) a improvvisazioni jam è un'altra caratteristica di quest'album che, per il genere che rappresenta, definirei fondamentale.
Alla prossima.

Luca Buti

 

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