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quest'opera (oltre 200 le sole ore in sala di registrazione), a parte il fatto che ognuno ha un'attività che li tiene impegnati tutto il giorno, a parte anche il fatto che i risultati musicali sono di tutto rispetto, a parte il fatto che l'incasso della produzione è devoluto interamente a favore della ricerca medica (A.I.L., Associazione Italiana contro le Leucemie) a parte il fatto che hanno venduto oltre 4.000 fra cd e musicassette e una edizione limitata a 300 copie su vinile (sì avete letto bene, quattromila sono i supporti musicali attualmente nelle mani di amatori ma anche di semplici estimatori) non ci sarebbe motivo per condividere con voi lettori questa recensione. Gli LSD sono ovviamente membri del B.D.I.A. (Beatlesiani d'Italia associati), associazione culturale-musicale senza scopo di lucro fondata nel 1992: il fine preminente del BDIA è " mantenere sempre alto l'interesse e l'entusiasmo per l'arte dei Beatles, promuovendo concerti, mostre e conventions; non tralasciando, ogni volta che se ne presenti l'occasione e secondo il motto dell'Associazione: "BEATLE PEOPLE FOR PEOPLE", di promuovere le attività benefiche di Enti umanitari come l'UNICEF, AMNESTY INTERNATIONAL, chi si occupa di AIDS, ecc. Un modo, questo, per rendersi utili divertendo e divertendosi", come recita il loro sito, ricco anche di altre notizie e spunti sui Fab Four che vi invito a visitare all'indirizzo www.numerica.it/beatlesiani.
L'aspetto più singolare è che la raccolta è cantata. Cosa c'è di strano? Che le parole sono in dialetto parmigiano! Credo che questo ultimo 'particolare' la dica lunga sull'affetto degli LSD nei confronti dei Beatles. Lasciate da parte i banali campanilismi nel cercare una motivazione a questa scelta: sarebbero fuori luogo. Doppia fatica quindi: non si è trattato, semplicemente, di ricercare una esecuzione corretta e musicalmente coerente, ma si è dovuto ricorrere ad impegnative traduzioni, rifacimenti ed
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interpretazioni dei testi (nel rigoroso rispetto dei significati e dei contenuti inglesi) nonché a sedute di prove altrettanto gravose per mantenere il risultato lirico finale perfettamente assonante alla versione originale. Penso che in questo atto stiano racchiusi tutti gli aggettivi più adatti per descrivere ciò che lega gli LSD ai Beatles.
Per scendere nei contenuti, il cd (come il vinile e la MC) è di recente produzione (fine 1999), si compone di 11 pezzi, per un totale di 30', accompagnati da un libretto contenente i testi in dialetto parmigiano con a fianco la traduzione in italiano. "Noiätor e i Beatles" , cioè "Noi e i Beatles", semplicemente questo è il titolo. Molto belle le esecuzioni, interpretate con concreto trasporto ed impegno dai cinque e dagli esiti che sicuramente sapranno soddisfare anche gli scettici.
Nell'opera non deve certamente essere ricercata la qualità audiofila della registrazione (peraltro di discreto livello), ma un significato più profondo che ha radici lontane nel tempo, origini che risalgono a quando, oltre trent'anni fa, Alberto, Claudio, Fabrizio, Marco e Raffaele (che cito in stretto ordine alfabetico perché nessuno di questi è secondo interprete) furono stregati dalla magia delle liriche dei Beatles. L'opera è forse ancora disponibile ma se, malauguratamente, non lo fosse, il secondo atto e' stato promesso attorno a fine anno: perché non farci un pensierino per un presente (anche natalizio) non costoso, piacevole e ben interpretato, il cui ricavato, per di più, sarà destinato (ripeto, come la prima uscita) interamente alla ricerca medica?
Giorgio Capelli
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