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JAZZ STRUMENTALE | Michel Petrucciani - Live in Tokyo  1 | 2

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YAMAHA.

E la musica scorre, scende nel cuore come un bicchiere di whisky seduti davanti ad un camino, caldo e profumato di sensazioni che sono personali ed uniche.

Quale è il pezzo più bello?
TUTTI, questo è uno di quei CD che una volta inseriti nel lettore si dimenticano grazie alla musicalità, alla bellezza contenuta in ogni passaggio delle mani sulla tastiera di uno splendido pianoforte, riprodotto in modo così realistico che viene voglia di sfiorare le mani di Michel e suonare con lui TRAINING, essere immersi in così tante note ed accompagnare con il battito delle mani e del cuore Steve su SEPTEMBER SECOND e HOME,  con quelle spazzole che sembrano accarezzare i piatti,  mettersi in piedi a fianco di Antony sugli stessi  brani ed accompagnare il suo basso così ben ritmato, accondiscendente quel tanto che basta ma molto personale ed accattivante.

Che dire poi dell'emozione nell'ascoltare la voce di Michel nella presentazione sua e dei suoi amici sul palco, con quella voce così giovanile, quasi imbarazzata che solo gli uomini umili e grandi nel

contempo possono avere.

Sulla qualità della registrazione anche se qualcuno storce il naso ricordando delle vecchie incisioni di classica un po' troppo fredde e hi-tech,  mai come in incisioni di questo tipo si deve ringraziare i tecnici della Sony  e la buonissima acustica della sala giapponese della Blue Note, un nome e una garanzia in tutto il mondo.

Marco Collivasone

 

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