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JAZZ STRUMENTALE | Marangolo Agostino - Day by Day  1 | 2

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ritmici (soprattutto la batteria), sono reinterpretati in virtù di una concezione estremamente melodica.

Il lirismo cristallino di Day By Day apre il disco: si alternano i vocals di Pierluca Buonfrate, il backing del coro, le scomposizioni ritmiche di Agostino Marangolo e le note del mand-oud (uno strumento a corde ibrido tra la manduria spagnola e l'oud classico).

Accompagnato dalla ritmica delle percussioni, Waterloo, il secondo brano, lancia il sax di Antonio Marangolo, in splendidi percorsi melodici (è lo stesso Antonio l'autore del brano).

Le atmosfere Fusion di Goodbye Weather omaggiano i mitici Weather Report con dinamici incroci tra elettriche linee di basso ed assolo di sax: "Questo brano - commenta Agostino - non è solo ispirato, ma soprattutto dedicato a questa band, che, a mio avviso, ha rappresentato l'ultimo episodio significativo e pieno di contenuti, oltre l'evoluzione elettrica di Miles Davis".

Prosegue poi, liricissimo, Jaz No Jaz, un brano più minimale, un Jazz non Jazz dove ritmo e melodia si incrociano in un modo molto originale. New Love si aggancia al passato del batterista, alla musica per i film: un brano molto suggestivo che strizza l'occhio ai Vangelis ed alle visioni di Mike Oldfield.

Il disco continua con due escursioni latineggianti: Fiesta Loca e Miriam; molto ritmato con chitarra e piano a fare da solisti il primo, più lento e con atmosfere più "Fusion" il secondo.

Lucky Star apre una parentesi "anni '80" con la citazione della Disco-Rock incantata e perfetta stile Darly Hall & John Oates. La mini suite Ordinedisordine ripropone una stupenda

esibizione di Antonio Marangolo al sax soprano.

Salsa Verde si rifà all'estetica delle colonne sonore: Agostino spinge i solisti verso dipartite soliste molto evocative. Nadeen è il brano conclusivo: l'estrema pulizia ritmica ed attenzione melodica della batteria rilanciano atmosfere Fusion suggellate dagli splendidi arpeggi della chitarra di Carlo Pennisi.

Matrice Fusion, linee di basso alla Pastorious e chitarre alla Pat Metheny (scusate se è poco). Un'elegante produzione (forse un tantino barocca) ed una buona qualità dell'audio che permette di apprezzare ogni singola raffinazione sonora.

Ottimo debutto, aspettando la conferma definitiva del prossimo album: "Complimenti ad Ago ed a tutta la band".

Luca Buti

 

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