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JAZZ STRUMENTALE | Actis'Band  1 | 2

(Continua da pagina 1)

Jazz, Funky e Rock. Una musica camaleontica che paga tributi alla Fusion di Jaco Pastorious fino ad accostarsi agli sperimentalismi del Frank Zappa più rockettaro (la stessa biografia di Zappa si intitola "Electric Don Quixote"!).

Una musica con nel DNA le visioni trasversali del leader, dove convivono gli influssi di etnie di mezzo mondo con elementi della tradizione popolare di casa nostra. Il suono del marranzano ed i frequenti richiami al nostro revival si saldano a riff e giri armonici che pescano direttamente nella tradizione orientale. Un sound che sa di mediterraneo, che sconfina verso est, che si colora di elettrico, rivisitando in maniera personale la tradizione afroamericana.

Il disco, sessanta minuti circa, inizia con i transienti Free dei due sassofoni affiancati dalle plettrate elettriche di Takayama Rap. Prosegue, allentata, la ritmica di Los Tiburones che sgancia, sempre i sassofoni, nelle loro improvvisate spirali attorno al chorus. In Sanchopanza, caposseliane reminiscenze Fox-Trot si uniscono ai virtuosismi in slap del contrabbasso. Rojo reintroduce le dilatazioni tematiche "ad esaurimento" dei due sax incastrate dentro improvvisate elettrificazioni. Nairobi Night ed East Mambo materializzano la svolta Rock: chitarre distorte, ritmica trascinante (quasi un estemporaneo Thecno Funky), un pirotecnico assolo di batteria, e spunti melodici che soffiano da Est caratterizzano i due brani più "estremi" dell'album. Luna Di Lampedusa è aperta dalle percussive linee ritmiche della batteria (come in tutto il disco, la batteria suona molto come "percussione"), mentre la successiva Fuck Mac (abbastanza esplicito il riferimento alla catena di fast food...) inizia con un intro di matrice hendrixiana per poi rientrare nei caotici algoritmi Free dei fiati. Concludono le cacofoniche assonanze tra goliardia e filastrocca di Boris e Teenagers.


Testa o croce?
Testa: Actis Dato è "un grande". Croce: Actis Dato è "veramente un grande".
Non importa neanche tirare... la nostra moneta ha due croce e la codifica degli "00101101011" del CD è la prova del nove. Don Chisciotte quindi, dopo Che Guevara e prima di Garibaldi (a lui sarà dedicato il prossimo CD della Actis Band), vede il nostro Carlo, accompagnato da una lucidissima ed iperattiva band, proseguire la saga dei "superuomini", accompagnandoci in un'ora di esplorazione musicale "versione 220 Volt" dalla quale è impossibile rimanere delusi.

Dulcis in fundo, la qualità dell'audio: anche se la musica è acusticamente eterogenea e le escursioni dinamiche abbastanza spinte, la registrazione è molto curata e l'ascolto assolutamente neutro: le note grosse del contrabbasso si distinguono con la stessa chiarezza degli assolo di chitarra più estremi.

Luca Buti

 

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