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EVENTI MUSICALI

Claudia Tellini Quartet  1 | 2

(Continua da pagina 1)

scritto da Jerome Kern, che per il suo colore tipicamente blue ci catapulta alle origini del Jazz. La successiva Black Coffee sposta la voce in alto e in basso, su registri che a tutti è concesso ascoltare ma a pochi emulare. In Walked Bud è la rilettura di un brano scritto da Thelonious Monk in memoria di Bud Powell: un brano "muscoloso" e dinamico con il piano accompagnato da energiche scomposizioni ritmiche in linea con la tradizione Bop.

Estate, con l'originale e bellissimo testo di Bruno Martino, inizia in un modo decisamente Cool con il contrabbasso che rilancia atmosfere Bebop. Nuages, un classico del Jazz completamente riarrangiato, ci porta alle atmosfere della Parigi anni '50: inizia con il piano che lascia la scena ai vellutati francesismi della Tellini guidati dall'impeccabile beat del charleston.

Ciò che della serata si eleva sopra tutto è una medley, quello tra Song For Che (di Charlie Haden) e Summertime (da Porgy & Bess di Gershwin) entrambe splendidamente arrangiate da Nicola Vernuccio. La presa sul pubblico è totale, assoluta. Nicola (genio e sregolatezza) tocca le corde del nostro cuore con il suo intro di contrabbasso. Il suo pizzicato tiene sospese le note con grande abilità, mentre gli si sovrappone la voce di Claudia. L'entusiasmo raggiunge il massimo quando sul walking ritmico, batteria e piano accendono un duetto con dialoghi serratissimi. È poi la volta del piano che introduce la successiva Luna Tucumana di Athaualpa Yhupanqui; questa canzone narra la storia dei mandriani del sudamerica, devoti alla Luna e alla sua magia, è la canzone con la quale allietavano le loro lunghe notti in viaggio sotto le stelle.

Per l'epilogo, arriva la bellissima Mississippi Goddam di Nina Simone per un'ultima incursione negli anni d'oro del Jazz. Applausi poi per tutti, con il break finale nel quale Claudia presenta la band.
Ultimissimo, il tema di Milestones, uno dei capolavori di Miles Davis, sul quale tutta la band improvvisa.

RINGRAZIAMENTI

Un grazie particolare a tutto lo staff del Jazz Club (Roberta e Gianna, entrambe gentilissime) e a tutti i componenti della band che ci hanno concesso la massima disponibilità per l'intervista.

Luca Buti

 

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