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HFGM: Cultura globale, voce, silenzio, timbro e ritmo. Facce della stessa medaglia di un comune denominatore chiamato musica. C'è una relazione specifica tra questi elementi nella visione artistica di Peppe Consolmagno?
PC: Direi proprio di sì e ti rispondo molto sinteticamente: la voce come equilibro, il silenzio come musica, il timbro come emozione e il ritmo come pulsazione.

HFGM: La tua musica, per un ascoltatore, può essere assimilata ad una escursione all'interno di un habitat sonoro ben definito. Più percezione ed interpretazione che pura arte di ascolto...
PC: La vita di tutti i giorni è molto frenetica, piena di stress e arrabbiature, condite spesso da poca educazione ed arroganza. Quando suono sento il privilegio di potermi concentrare esclusivamente su un solo argomento, la musica. Sento l'obbligo che mi viene spontaneo di omaggiare il pubblico che ho davanti. Il pubblico è sacro e va rispettato. Non conosco un pubblico ignorante, spesso qualcuno glielo fa credere o gli insegna a diventarlo. Mi piace condurre il pubblico attraverso un racconto e lasciarlo libero alle sue sensazioni e fantasie; e questo lo faccio lasciando parlare i miei strumenti. Non ho mai suonato uno strumento pensando di relegarlo alla sua sola funzione ritmica, ma di interagire con "lui" ed esprimermi attraverso simboli. Questa è una delle ragioni per le quali mi costruisco i miei strumenti. Nella vita di tutti i giorni sono abituato a parlare molto e per struttura caratteriale "parlare mi aiuta a pensare". In musica invece sento di potermi esprimere meglio, in maniera più chiara e sintetica. Quando suono da solo o con altri musicisti, preferisco alternare momenti di relax a quelli di concentrazione e di interazione tra musicisti, in sintesi: più silenzio e meno note.

HFGM: ... e le dieci note al secondo di Charlie Parker o il free jazz di Ornette Coleman quanto sono lontani?
PC: Ribadisco, ho bisogno di relax e di interazione quando suono. Charlie Parker e Ornette Coleman sono musicisti a cui va riconosciuta la grandezza delle loro idee e che hanno stampato nella storia un momento definibile, ancora oggi ripetuto da molti. Personalmente ho sempre preferito lo sviluppo della struttura musicale in orizzontale, mi trovo più a mio agio, mi permette di pensare e mi stimola la creatività. Non si tratta di lontananza, ma piuttosto di una delle maniere di vedere la musica. Ascoltare la musica di Charlie Parker è salute per le orecchie e per la mente. La sua musica è aggregante e l'emozionalità che

trasmette unisce gli ascoltatori. La mia musica invece punta sull'individuo, sulla stimolazione dei ricordi e sulla riscoperta di emozioni. Ripeto questa è una maniera di vivere la musica, ma non certo l'unica. Come si dice in Brasile: questa è la mia spiaggia.
Ciao a tutti

Luca Buti

BREVE BIOGRAFIA
(dal sito ufficiale www.ejn.it/musicians/consolmagno.htm)

Peppe Consolmagno è nato a Rimini nel 1958. Cresciuto in Italia, utilizza strumenti in gran parte autocostruiti con materiali recuperati nei suoi viaggi, come la zucca, il bambù, il legno ed il metallo. La sua musica si esprime attraverso strumenti che appartengono a culture extraeuropee, come quella del Brasile (sua principale fonte d'ispirazione), dell'Africa e dell'Asia, ma che hanno un linguaggio in comune.
Nel 1994, realizza il CD "Kalungumachine" per la Iktius, in collaborazione con il sassofonista Antonio Marangolo.

Ha al suo attivo partecipazioni da protagonista a Festival Internazionali come: "Umbria Jazz", "Festival Internazionale del Jazz a Montreal in Canada", "Jazz o Brasil" a Parigi, "Kunstamt Stegliz" a Berlino, "Musica dei Popoli" a Firenze". Ha un'intensa attività di ricerca musicologica, che lo ha portato e lo porta a tenere seminari e workshop sulla musica extraeuropea e sulla costruzione degli strumenti a percussione, che tra l'altro costruisce anche per Nanà Vasconcelos e molti altri artisti su loro specifica richiesta.

Scrive per riviste specializzate e quotidiani come "World Music", "Percussioni", "Strumenti Musicali", "Jazz", "DrumClub", "Il Manifesto", "Jazzitalia", "CiaoJazz", "CupaCupa", "Musicando", ed altre. Attraverso il suo lavoro come giornalista e le sue interviste a famosi musicisti, intende dare voce allo stile ed alla linea di pensiero che lo accomuna a loro.

E' stato invitato a Salvador-Bahia (Brasile), come unico europeo al "III e IV PercPan" (Panorama Mondiale della Percussione).

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