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LETTERE ALLA RIVISTA | 2003

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LETTERE ALLA RIVISTA

2003

LETTERA N. 5/2003  1 | 2 | 3

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diffusori, la destinazione d'uso, la necessità di considerare il finale quale subalterno in grado di pilotare i diffusori ed altro ancora. E' allo studio una nuova edizione completamente differente, ma molto più incisiva.

Veniamo ai suoi quesiti.
Tutti gli impianti migliorano inserendo una buona coppia di diffusori, migliori dei precedenti. Se, poi, i diffusori sono di media-alta sensibilità, i miglioramenti saranno tangibili, poiché il parametro che indica la capacità di trasformare più segnale elettrico in suono è proprio la sensibilità (e l'efficienza). Ormai i nostri 7 lettori sono perfettamente a conoscenza che i diffusori, oltre ad essere l'anello debole della catena hifi, sono equiparabili al motore a scoppio; di conseguenza, rispondono alle stesse leggi della fisica che regolano il funzionamento di questi. Migliore sarà la capacità di trasformazione del segnale elettrico in suono, maggiore sarà la sua qualità, intesa nella capacità di restituire più informazioni musicali contenute nel segnale elettrico presente ai morsetti di ingresso dei diffusori. Altro discorso  è la qualità sonora. Intanto, la sensibilità è uno dei primi parametri che andremo a verificare nei confronti tra diffusori, per comprendere tra i diversi chi possiede una maggiore capacità di trasformazione del segnale elettrico in suono. Molti, invece, sono convinti che il parametro da cercare sia la tenuta in potenza, quando invece, è l'ultimo… anzi, non ci interessa affatto.

Accertato che la sensibilità è uno dei parametri tecnici fondamentali, altrettanto bene sappiamo che nulla ci dirà sulla qualità sonora dei diffusori.
Il rovescio della medaglia consiste nel fatto che i diffusori ad alta sensibilità, quindi ad alta capacità di trasformazione del segnale elettrico in suono, potrebbero mettere in evidenza i difetti della catena a monte, dischi compresi, ma anche degli stessi diffusori. Il mio orientamento in tal

caso è quello di non dargli troppo peso, poiché come i difetti vengono mesi maggiormente in evidenza, anche le qualità subiscono lo stesso trattamento. Così, ad esempio, se da un lato alcune registrazioni si rivelano scadenti, dall'altro, altre registrazioni diventano spettacolari, sotto tutti i punti di vista, facendo conoscere aspetti della riproduzione del suono, finora nascosti.
Se i difetti, riguardano invece alcuni componenti a monte, quali il lettore CD, i cavi o altro, meglio sostituirli che sostituire i diffusori (
sempre che questi siano provati di buona qualità…).

Tornando ai quesiti del lettore, passare dalle B&W alle Klipsch potrebbe anche essere traumatico, tanto che il malcapitato potrebbe non gradirle o non comprenderle appieno le qualità insite nell'alta sensibilità.
Viceversa, passare da un modello medio delle B&W ad un loro modello di punta, potrebbe essere maggiormente apprezzato, poiché non si avranno rivoluzioni nel suono, né tanto meno sorprese non comprese. Tutto ciò si chiama familiarità. Tra modelli diversi della stessa casa costruttrice, vi è uno stile sonoro comune, che può piacere o meno, con le opportune differenze qualitative. Passando da B&W ad alcuni modelli di Klipsch, la situazione è nettamente differente, come passare da un auto con pochi cavalli (moscia) ad una vettura sportiva di grossa cilindrata, con piaceri ed oneri. Questa è la differenza oggettiva tra bassa ed alta sensibilità!

Per quanto riguarda i problemi di lettura del CD, ogni tanto conviene pulire (con delicatezza) la lente del pick-up laser con i detergenti per lenti degli occhiali e delle macchine fotografiche. E' un'operazione che va eseguita con la massima attenzione e solo se necessario.
In certi casi il salto di traccia potrebbe dipendere da problemi della meccanica. In questo caso la


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