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LETTERE ALLA RIVISTA | 2001

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LETTERE ALLA RIVISTA

2001

LETTERA N. 26/2001  1 | 2

(Continua da pagina 1)

nell'esporre i risultati dei suoi esperimenti e prove di ascolto sui cavi di collegamento. Anche la sua modifica al progetto originale PF One, unendo i due cavi specializzati per il biwiring non è stata una mossa sbagliata. Nei cavi di collegamento un ruolo importante lo svolge la resistenza in serie. Solitamente si cerca di abbassarla aumentandone la sezione, ad esempio, passando da un cavo da 2,5 mm2 di sezione ad uno da 4 o da 6 mm2. Questo, se corretto nella sostanza, da punto di vista teorico è errato sotto diversi aspetti. Unendo i due cavi in bi-wiring, invece, si migliorano le prestazioni senza le controindicazioni tipiche legate al classico aumento della sezione.

I suoi riscontri all'ascolto sono in linea con altri che hanno avuto il buon senso di realizzarli.
Si tratta di un progetto studiato e ponderato numerosi anni, frutto di studi e ricerche in questo settore. La differenza rispetto agli altri progetti esistenti on-line è non solo notevole, ma anche evidente. Il difetto consiste nel fatto che, come gli altri, è stato reso pubblico gratuitamente. Lo scopo principale è quello di fare conoscer conoscere me e la mia opera, in un mondo costellato da individui di tutte le specie. La qualità del progetto lo dimostra il fatto che sia stato plagiato in troppe occasioni, ma so benissimo che ciò non basterà per vedere riconosciuto la qualità del mio operato, visto che tanti, diversamente da Lei, non comprendono nulla su questi argomenti. Lei giustamente ha detto che non è possibile valutare tutto solo ad orecchio, ma occorre un minimo di conoscenza per effettuare una completa e corretta valutazione. Per questo motivo ho reso pubblico uno dei miei progetti più "antichi" e più semplice, per un breve periodo. I migliori saranno tutti in vendita.

Riguardo l'inserimento degli
anelli di ferrite, il cui utilizzo è da più parti auspicato e caldeggiato,

occorre lamentarne non l'inefficacia, quanto le controindicazioni. A ciò sono giunto dopo numerosa sperimentazione, ma basterebbe fare una semplice verifica teorica mentale, per rendersi conto dei loro effetti negativi. E' stato riscontrato, per iniziare, che il suono sposta il suo baricentro verso la parte alta dello spettro, decurtandone la parte bassa. Ciò, ovviamente, porta all'illusione di un aumento o miglioramento della trasparenza (per sottrazione dei bassi o enfatizzazione), ma si tratta di un risultato effimero.

Tutti ne parlano bene, non perché è errata la mia considerazione, ma semplicemente perché non si sono resi conto del modo di funzionamento della ferrite. Se avessero un buon impianto stereo, dotato di diffusori da pavimento, si accorgerebbero più facilmente, che il miglioramento avviene o per sottrazione o per enfatizzazione, quindi non per una "pulizia" del segnale da compienti estranee. Anzi, la componente estranea è proprio lei: la ferrite!

Di conseguenza, tranne i casi in cui viene utilizzata (alimentazione di Hard Disc e cavetti video), nel settore audio mai potrà apportare miglioramenti ad impianti stereo di ottimo livello, a meno non vi siano problemi particolari in cui è richiesta una maggiore trasparenza. Ma non è il metodo corretto.

Francesco S. Piccione

 

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