HI-FIGUIDE | Guida italiana all'alta fedeltà esoterica ed hi-end internazionale | Rivista di approfondimento sui temi audio
E-Copmmerce | Acquista | E-Shopping Home Site Map | Web Edition Progetto Servizi Chi siamo Registrazione Newsletter | No Spam! Invia posta Tutto HFG!

LETTERE ALLA RIVISTA | 2001

Cerca

LETTERE ALLA RIVISTA

2001

LETTERA N. 15/2001  1 | 2 | 3

(Continua da pagina 1)

prematrimoniale in cui si riservino:

1) Una stanza blindata con pass elettronico;
2) Assoluta libertà di scegliere l'arredamento;
3) Accesso alla mulier pulens contingentato alle pulizie Pasquali e/o natalizie;
4) Segretaria slava o maghrebina, dipende dai gusti;
5) Vacanza con segretaria....

Se ci riuscite, darete lunga vita al vostro passatempo. Scherzo....

Veniamo al quid.
Il tuo negoziante ha in parte ragione. In effetti, non è tassativo sposare un preamplificatore a valvole con un finale a transistors. Si può realizzare un ottimo suono, rispettando le sinergie (che brutta parola!) tra i due consorti. In questo modo non ti ho detto effettivamente un granché. Per HFG sinergia significa una sola cosa: elevato livello costruttivo, ossia qualità. Se metti insieme, per fare un esempio, un pre Cello con un finale Jadis o con un Aloia, non potrai avere problemi sonici maggiori d'altri oggetti puramente commerciali. Tutt'altro. Il problema nasce soprattutto quando si accoppiano un oggetto buono con uno qualitativamente scadente. E' chiaro che l'interfaccia tra i componenti è importante, la cui problematica è più teorica che reale, ma anzitutto occorre ricercare la qualità, dopo si potrà disquisire se interfacciare oggetti con componenti attivi di diversa natura o meno, magari previo un ascolto di valutazione sul connubio tra i due oggetti.

Bada bene però: l'elevato livello costruttivo,  la qualità, non dipende o, spesso non coincide, col nome che si porta o con il costo, alto, dell'oggetto.
Se conosci bene il nostro "Standard Minimo", rinnovato da pochi giorni, avrai notato che è possibile trovarvi marchi blasonati e meno, e che

di ogni casa costruttrice non si trova tutto il suo catalogo.
In ogni caso, al momento dell'acquisto, dai un'occhiata anche nel campo delle elettroniche usate, ad esempio nel nostro "Mercatino dell'Usato": l'improvement di un apparecchio è spesso soltanto di facciata e poter risparmiare soldi sull'acquisto di un ottimo usato, non è ipotesi da scartare. L'elettronica audio non compie gli stessi passi da gigante che può compiere il Pc di casa. Spesso succede il contrario, per cui a prezzi irrisori puoi trovare grandi preamplificatori, che l'utente medio cerca di smistare perché eccitato dall'ultima manopolina color salmone o semplicemente perché dopo un anno li reputa già vecchi (!?) ...

Tralasciando ogni considerazione sul resto del tuo impianto, ti posso confermare l'attitudine dell'Audio Research Classic 30 ad essere abbinato ad un buon preamplificatore a transistor o a valvole.
Ti raccomando di verificarne la sua bontà costruttiva sullo "Standard Minimo" e possibilmente di verificare il risultato sonoro prima dell'acquisto. Sappi che personalmente, anch'io da qualche tempo ho collegato uno stato solido ai finali a valvole di Aloia. Invece, i redattori delle solite riviste commerciali, profit o no profit, sono soliti ingenerare paure ingiustificate nei malcapitati lettori, quindi regolati di conseguenza.

Sui diffusori, prescindendo dal modello in tuo possesso, posso confermarti un ritornello che da sempre andiamo predicando.
Il diffusore a due vie (e mezzo) non può coprire lo spettro di frequenze necessarie alla corretta riproduzione dell'evento sonoro. E' vero che è più semplice costruire un due vie e che sia altrettanto facile udire un due vie bensuonante secondo alcuni punti di vista di certuni, piuttosto


(Continua a pagina 3)

 

All Rights Reserved ® Copyright © | Francesco Piccione | 1998/2013